Per la seconda volta in pochi anni avrebbe avvelenato l’orto del proprio vicino di casa. Incastrato dalle telecamere, un 80enne di Imperia, L.V., è finito a processo con le accuse di danneggiamento e lesioni personali.
Tutto ha avuto inizio nel 2013 quando, dopo una serie di screzi con il vicino di casa, un 38enne di Imperia, l’80enne secondo l’accusa avrebbe spruzzato del diserbante (glifosato) nell’orto del vicino, quest’ultimo poi costretto al ricovero in ospedale a seguito di forti dolori addominali, causati secondo gli esami clinici da un’intossicazione. Da qui la decisione da parte del 38enne, di denunciare ai Carabinieri l’anziano vicino di casa.
I militari avviarono così un’inchiesta nell’ambito della quale, a seguito di una perquisizione, ritrovarono (e sequestrarono) a casa dell’80enne il glifosato, lo stesso diserbante spruzzato sull’orto del vicino di casa.
Per quei fatti, l’80enne difeso dall’avvocato Giovanni Di Meo, finì a processo (ancora in corso, sempre presso il Tribunale di Imperia), con il 38enne, difeso dall’avvocato Andrea Artioli, costituitosi parte civile.
A due anni dai fatti incriminati, l’80enne avrebbe nuovamente avvelenato l’orto del vicino di casa. Vittima del diserbante (riacquistato dopo il sequestro da parte dei Carabinieri) questa volta, secondo l’accusa, sarebbe stata la moglie del 38enne, in quel periodo incinta di due mesi. Il “fattaccio” sarebbe anche stato ripreso dalle telecamere, posizionate proprio dopo i fatti accaduti nel 2013.
“Per fortuna non ci furono gravi conseguenze – spiega a ImperiaPost l’avvocato Andrea Artioli – se non un improvviso malessere che, le successive visite ginecologiche, dimostrarono non aver provocato alcun problema”.
Il secondo presunto avvelenamento ha portato l’80enne nuovamente sul banco degli imputati. Il processo ha preso il via questa mattina presso il Tribunale di Imperia.