Si sono svolte questa mattina in I e III Commissione Consiliare le audizioni con le Associazioni di categoria del comparto balneare, grazie alle quali è partito l’iter che porterà le due leggi di cui Angelo Vaccarezza, Presidente I Commissione Affari Generali, Istituzionali e Bilancio, è primo firmatario al voto in Consiglio Regionale.
“Si tratta dei due provvedimenti presentato poco prima dell’estate e che hanno ricevuto il pieno consenso da parte della Giunta a partire dall’Assessore al Demanio Marco Scajola, di tutta la maggioranza e anche di alcuni rappresentanti della minoranza – spiega Vaccarezza – gli obiettivi da raggiungere sono due, entrambi molto importanti: riconoscere la specificità dell’impresa balneare ligure e difendere le nostre aziende dal rischio di una non corretta interpretazione della Direttiva Bolkestein che, se applicata in maniera errata, metterà in ginocchio migliaia di imprese: le procedure di evidenza pubblica e quindi le gare metteranno in serio rischio le aziende, con drammatiche conseguenze per l’occupazione, l’indotto che ruota attorno al mondo balneare e per le famiglie di chi vive e lavora nel comparto.
Il consenso delle Associazioni di categoria è stato unanime e la richiesta è stata quella di anticipare il disegno di legge del Governo a cui mancano ancora alcuni passaggi parlamentari per essere approvato”.
In quest’ottica lunedì si riuniranno la I, la III e la IV Commissione per i pareri di merito, da martedì le leggi saranno calendarizzabili nei prossimi Consigli regionali ed è logico auspicare che nell’ultima Assemblea di ottobre, in cui si adotteranno i provvedimenti, i DDL saranno a tutti gli effetti leggi della Regione Liguria.
“Nel primo provvedimento c’è un punto fondamentale e innovativo – prosegue il Consigliere regionale – vogliamo che la specificità ligure venga riconosciuta poiché è unica e famosa in tutto il mondo, ma non solo: il nostro turismo balneare è l’apripista per la maggior parte delle altre attività a partire da quella commerciale.
Sono invece quattro gli aspetti decisivi della seconda legge che prevede il riconoscimento del legittimo affidamento, il riconoscimento del valore aziendale, un congruo periodo transitorio di almeno trent’anni e una corretta applicazione della Direttiva Bolkestein, tenendo conto che l’impresa balneare ligure non è un servizio, ma un bene in concessione.
Non permetteremo che i nostri imprenditori diventino illegittimi a casa loro, dopo tutte le risorse che hanno investito per migliorare il territorio.
Abbiamo fatto questo grande lavoro per far sì che il Governo ci ascolti e cambi le linee guida del provvedimento messo in campo a Roma; non possiamo e non dobbiamo mettere in pericolo i quarantamila posti di lavoro della Liguria.
Le nostre leggi partono da presupposti completamente differenti: pur adeguandosi alle normative europee, sono rispettati i punti cardine della precedente normativa italiana che dava garanzie ai concessionari – conclude – a questo si aggiunge la necessità di far ripartire il comparto del demanio marittimo attualmente bloccato sia sul fronte degli investimenti che su quello dei profitti. Ribadisco: io c’ero, io ci sono e io ci sarò”.