La Union Riviera Rugby batte un colpo e che colpo. Una di quelle partite forse non bellissime dal punto di vista stilistico, ma pregne di emozioni, di contenuti, di valori, di tensione. Una di quelle che è bello ricordare, stando in campo o tra il pubblico, in queste lande che si fanno sempre più ovali, da pallonare che erano.
La visita al Pino Valle è quella del CUS Genova cadetti. La squadra di riserva della Serie A, gente che ha masticato pane e rugby fin dalla tenera età. Uno dei poli del rugby ligure, dunque, ove il Ponente ha sempre più peso. Vi sveliamo come è andata, placcaggio dopo placcaggio.
Il CUS è terzo in classifica dietro un competente Recco, seguito da una sorprendente squadra di Savona, vincitrice ad Imperia nel girone di andata. I genovesi fanno subito vedere di avere una gran mediana e una linea dei tre quarti con buona manualità e corsa. Nonostante questo apparente vantaggio, i genovesi calciano molto: De Masi sbaglia qualche presa, ma si riscatterà nel secondo tempo, a modo, alla mano. In seguito a queste prime amnesie, il CUS piazza una punizione con Invernizzi. L’indisciplina è, di fatto, il maggior tarlo dei locali. La Union non ha timori reverenziali, in ogni caso. Nel successivo ribaltamento di fronte si crea un carrettino ove giganteggia Masson, il quale apre a Pozzati che innesca l’ala Agostino Semeria, portatosi intelligentemente verso l’interno. Il sostegno è del mobile pilone Federico Piana, che va in metà alla bandierina. Gioco sullo stretto e gran punto Union. Niente da dire. La trasformazione di Castaldo, angolatissima, non riesce, anche per il vento che spirava in direzione contraria alla palla in quel momento. Genova non ci sta e vive di folate. Mario Bus, il mediano di apertura, tiene fede al suo nome, si infila in una autostrada avversa e costringe al fallo la Union. Invernizzi piazza ancora. Nella settimana però il coach Flavio Perrone ha lavorato alla grande con tutto il team della Union. La mischia non solo tiene, ma offre una prova gagliarda. Saranno due uomini di mischia, Ferrua e Di Franco, a procurarsi una punizione sui dieci metri avversari. Si attende il calcio, ma un ispirato Pozzati batte e corre. Non lo ferma nessuno o, meglio, non lo raggiungono. E se ne va in mezzo ai pali, tra lo sconforto dei biancorossi. Davvero, non una difesa da CUS, dicono i buongustai in piccionaia. Infatti i genovesi non ci stanno e spingono con una delle loro armi più buone, la maul avanzante. Sono gente che vince normalmente i punti di incontro e che cerca di mettere a disposizione palle invitanti ai tre quarti. Ne fa le spese Minniti, leonino come al solito: 10 minuti fuori. Una penalizzazione grave, che costa la meta. Bus ne fa una delle sue ed apre ad un facile tre contro uno: segna Delterra ed è 14-12.
Fine primo tempo. Perrone riorganizza le linee durante la pausa. Masson dice a modo suo che ce la si può fare e in panchina fremono i cambi. Salaris entra per un pur pugnace Ferrua: sono altri placcaggi garantiti. Salaris può cambiare certi equilibri nel contatto. Nonostante questo è ancora indisciplina Union e calcio per i genovesi che allungano al 17-12 e sembrano giocare convinti. La difesa locale è arrembante e migliora, in ogni caso, dati i valori sempre più elevati del campionato. Entrano frattanto Delbecchi e Lisco, quest’ultimo per un Correddu che ha retto la botta con maestria. Energie nuove sia nei tre quarti che in prima linea. La partita diventa nervosa e vive alcuni minuti di incertezza e baruffa. L’arbitro sembra in difficoltà, ma è in queste circostanze che gli uomini esperti si fanno furbi. Non mancano colpi eccessivi, parole di troppo…Masson è nel mirino, ma è l’”Invisibile” Roggero, capace sempre di portare scompiglio attaccando la linea, che dice una parola di troppo. Espulsione diretta e pesante perdita, anche in prospettiva. La Union sotto, un uomo di livello fuori. È il momento di usare il cervello e lo sanno bene i direttori d’orchestra. Nel silenzio spettrale della gelata squadra locale si sente l’ordine imperioso di Pozzati e si nota l’occhio vispo di un Castaldo che saprà dosare con pazienza calci e passaggi millimetrici. Per parte sua il capitano Paolo Novaro non solo media con l’arbitro, ma gestisce i tempi della mischia e blocca ogni ripartenza. Ma ne manca di tempo, 25 minuti. Si innescano così gli uomini veloci, i Semeria, i De Masi, lo stesso Delbecchi, un Vazio guerriero che riesce a calmare i bollenti spiriti. È il momento del cervello, entra lo squalo Berio per un ottimo Di Franco. E qui si vede una gran mischia, che porta al fallo i genovesi. Pozzati si ripete, incontenibile anche negli spazi stretti. Meta e sorpasso grazie al calcio di Castaldo. Masson esce travolto da un diluvio di applausi: ha dato tutto. Entra Bonavera, che si farà notare per alcune corse di liberazione molto utili. Sarà una conseguenza di questo voler vincere che imporrà il fallo ai genovesi: calcia Castaldo, ancora, di giustezza. Una pennellata che porta al 17 a 22. La pressione genovese è importante, a questo punto, ma non scevra di errori. I calci rimandano indietro gli assalti e quando è possibile si vede che la Union ha voglia di vincere. Ne è un simbolo Minniti, che placca tutto quello che più alto…della terra battuta, dato che ormai l’erba al Pino Valle è quasi un ricordo. Ne fa le spese il genovese Marshall, con una espulsione di dieci minuti. Non rientrerà in campo, il risultato è messo al sicuro da un altro capolavoro balistico di Castaldo per un 17 a 25 accettato dai genovesi, che dichiarano il merito della Union. Una sportività che segna il buon lavoro ponentino portato a termine. I corsari tornano dunque alla vittoria e si prendono il momentaneo terzo posto in classifica, lasciando a bocca asciutta i genovesi. Memorabile.
SERIE C GIRONE TERRITORIALE (recupero) Union Riviera – Cadetti CUS Genova 25/17 CLASSIFICA: Cadetti Pro Recco punti 41, Savona 38, Union Riviera 30, Cad. CUS Genova 29, CFFS Cogoleto 23, R.C. Spezia 14, Amatori Genova 1, Tigullio Rapallo – 2.