27 Dicembre 2024 07:46

27 Dicembre 2024 07:46

IMPERIA. NO BORDER A PROCESSO PER RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE. “STAVO SCAPPANDO DALLE CARICHE DELLA POLIZIA, COME PUÒ ESSERE UN REATO”/IL CASO

In breve: Prenderà il questa mattina, in Tribunale a Imperia, il processo a carico di Gianni Balestra, 55 anni, difeso dall'avvocato Laura Tartarini, accusato di resistenza a pubblico ufficiale

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Prenderà il via questa mattina, in Tribunale a Imperia, il processo a carico di Gianni Balestra, 55 anni, difeso dall’avvocato Laura Tartarini, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. I fatti risalgono al 4 ottobre del 2015 quando, al termine di una manifestazione in difesa dei migranti, alcune cariche della Polizia fecero disperdere i dimostranti. Balestra, attivista di lungo corso, venne fermato mentre stava fuggendo dalla Polizia.

“Io stavo scappando, come normale che fosse durante una carica della Polizia – racconta a ImperiaPost – Alcuni agenti ci inseguirono. Un’auto della Polizia mi tagliò la strada. Scesero tre agenti, mi bloccarono e mi sbatterono sulla macchina. Mi portarono poi al Commissariato perché non avevo i documenti e volevano che mi facessi identificare. Io però la ritenevo una forzatura inutile, in quanto gli stessi agenti mi avevano già identificato due volte, il 30 settembre, durante lo sgombero del presidio no Borders, e il 14 agosto.

Venni denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Nell’atto di querela venni definito come ‘sedicente noto’, a dimostrazione del fatto che sapevano benissimo chi fossi e che l’identificazione non era necessaria. Sono stato successivamente raggiunto anche da un foglio di via da Ventimiglia della durata di 3 anni. Una restrizione che mi crea non pochi disagi visto che vivo in zona”.

“È chiaro che in questo modo – conclude Balestra – si intimidiscono le persone. Offrire il proprio aiuto e la propria solidarietà ai migranti non è un reato. Scappare dalla Polizia durante una carica non può essere considerato un reato. Il referto del mio medico parla di ecchimosi ai polsi e nella regione occipitale. Il che conferma che sono stato bloccato da dietro dalla Polizia. Non c’è stata alcuna resistenza. Alla frontiera sono morti tanti, troppi migranti. Quello è il vero problema, non chi protesta e chi solidarizza. La verità è che si vuole spostare l’attenzione per nascondere i veri problemi”.

Il processo di Gianni Balestra precede di pochi giorni la grande manifestazione “non è reato”, contro il razzismo, in programma a Roma il prossimo 21 ottobre, nell’ambito della quale verrà ribadita con forza la difesa della libertà di accoglienza, di dissenso, di solidarietà, così come recita lo slogan ufficiale dell’evento.

L’appello per una grande manifestazione nazionale contro il razzismo, il 21 ottobre a Roma, permette alle tante e ai tanti, che non vogliono accettare come ineluttabile il processo di riduzione dei diritti, di convergere sulle strade della capitale. Per l’uguaglianza, contro ogni forma di razzismo, per lo ius soli e i corridoi umanitari, contro l’esternalizzazione delle frontiere, i lager in Italia e in Libia, le leggi discriminatorie promosse dai Ministri Orlando e Minniti.

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