Non potranno più tornare a casa da soli gli studenti delle scuole medie. È questo il futuro che si prospetta secondo una circolare adottata in svariate scuole secondarie di I grado italiane (Roma, Bergamo e Padova per fare alcuni esempi), a seguito della sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato Scuola e Miur per la morte di uno studente investito dallo Scuolabus all’uscita da lezione.
Nella circolare adottata dall’Istituto Parco degli Acquedotti di Roma si legge:“nel codice penale è specificato che per i minori di 14 anni è prevista una presunzione assoluta di incapacità […] chiunque abbandona una persona minore di anni 14 della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni”.
Un insegnante che lascia uscire uno studente di 12 anni da scuola, senza essersi prima assicurato della presenza di un genitore ad attenderlo, rischia dunque, nella migliore delle ipotesi, una denuncia per mancato controllo. Il genitore, a sua volta, rischia una denuncia per abbandono di minore.
Anche i dirigenti scolastici delle scuole medie di Imperia stanno valutando come affrontare la situazione. Elisabetta Bianchi, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo N. Sauro e G. Boine, contattata da ImperiaPost, ha già annunciato di essere orientata ad adottare la circolare, cercando di limitare i disagi per le famiglie.
“Stiamo valutando la situazione – afferma la dirigente – per le scuole elementari e dell’infanzia aspettare una persona che venga a prendere lo studente è una prassi, data l’età dei bambini, mentre per le medie gli studenti possono uscire da soli, previa autorizzazione dei genitori.
A seguito della sentenza della Cassazione che ha condannato dirigente scolastico – continua – professore dell’ultima ora e autista dell’autobus, per l’investimento mortale di uno studente all’uscita da scuola 15 anni fa, però, ci sono in gioco responsabilità non da poco.
Per questo motivo, valuteremo con i genitori le modalità in cui affrontare questo cambiamento. Sappiamo che molti avrebbero difficoltà a venire a prendere i propri figli, ma si possono trovare dei metodi, magari attraverso la delega ad altri genitori, facendo i turni tra loro.
La scelta finale è della scuola – prosegue – ma cerchiamo di condividere la questione con i genitori, per trovare delle soluzioni condivise”.