Prende piede il progetto di Assonautica che prevede di portare il Whale Watching anche a Oneglia.
Assonautica ha ottenuto 3 anni fa dal Comune di Imperia la concessione dello specchio acqueo antistante l’infopoint sulla banchina di Oneglia, con l’obiettivo di sviluppare un progetto legato al Whale Watching con l’ausilio di un’imbarcazione privata. Il progetto sarà mirato alla promozione del territorio e alla scoperta delle bellezza del mar Ligure, aperto anche ai diversamente abili e prevede anche un’opera di riqualificazione del fondale antistante e il possibile attracco di altre imbarcazioni, con la creazione di una sorta di mini-approdo.
Si tratta dell’ultimo atto del presidente di Assonautica Lucio Carli, prima delle dimissioni, ed è l’obiettivo che si era prefissato prima della conclusione del suo mandato. Inizialmente la società aveva chiesto la concessione della banchina di Calata Cuneo, causando feroci polemiche. Il progetto non è andato in porto e Assonautica ha deciso di puntare sulla concessione dello specchio acqueo antistante l’infopoint.
Contestualmente, il Consorzio Porto Peschereccio di Oneglia ha chiesto a Comune di Imperia, Capitaneria di Porto e Regione Liguria di effettuare delle verifiche riguardo a un eventuale mancato rispetto dell’ordinanza che disciplina gli spazi destinati alla pesca professionale sulla banchina di Oneglia.
A comunicarlo è Lara Servetti, presidente del consorzio, che, essendo venuta a conoscenza della concessione da parte di Assonautica, ha deciso di chiedere chiarimenti in merito agli enti interessati.
“Abbiamo appreso dell’esistenza di una concessione in capo ad Assonautica di un tratto della banchina di Oneglia – afferma Lara Servetti contattata da ImperiaPost – Noi come consorzio non abbiamo concessioni, ma esiste un’ordinanza che disciplina gli ormeggi del porto di Imperia Oneglia, riservando 210 m della banchina alla pesca professionale. Ci chiediamo quindi se esiste una sovrapposizione tra la concessione e l’ordinanza.
Alla luce di questi elementi – continua – nel mese di luglio abbiamo scritto agli uffici competenti del Comune di Imperia, della Regione Liguria e della Capitaneria di Porto di Imperia, affinché effettuino delle verifiche a riguardo.
Per ora siamo in attesa di una risposta da questi enti – conclude – Non sindachiamo in casa d’altri, facciamo solo ciò che riteniamo negli interessi dei pescatori. Nonostante il settore sia generalmente in difficoltà, a Imperia le barche da pesca sono aumentate e ci sono diversi nuovi giovani che si sono avvicinati al settore. Nella banchina ci sono 50 barche e 130 addetti diretti, sono numeri importanti per la nostra città e rappresentano una realtà economica notevole”.