Ha preso il via questa mattina, in Tribunale a Imperia, il processo che vede sul banco degli imputati il 60enne Giuseppe Gallo (difeso dall’avvocato Giovanni Di Meo), accusato di lesioni gravi, detenzione abusiva d’armi e porto abusivo d’armi, per aver accoltellato un 49enne sull’argine Destro.
I fatti risalgono al gennaio 2016, quando Giuseppe Gallo, originario della Puglia, ma residente in Francia, fu fermato dalla Polizia di Stato di Imperia, per aver sferrato una coltellata a un idraulico imperiese di 49 anni, al termine di un’animata discussione, “colpevole” di non aver saldato un debito di 400 euro per l’acquisto di una caldaia.
La vittima, subito soccorsa e accompagnata da alcuni amici all’ospedale di Imperia, fu sottoposta immediatamente ad intervento chirurgico, per scongiurare conseguenze drammatiche. Il fendente aveva causato un’emorragia interna, che non aveva leso organi vitali.
L’arrestato inizialmente era accusato di tentato omicidio. Il PM Bogliolo, a termine delle indagini ha chiesto di derubricare il reato in lesioni gravi, oltre a detenzione abusiva di armi e porto abusivo di armi, non avendo ravvisato da parte dell’indagato l’intenzione di colpire per uccidere.
LA STORIA
L’aggressore, tempo addietro aveva fornito alla vittima una caldaia ad un prezzo vantaggioso e, non avendone ricevuto il pagamento nei tempi concordati, aveva già sollecitato il saldo del debito più volte; nelle ultime settimane, inoltre, pare che non ricevesse più risposta ai ripetuti tentativi di contatto telefonico con il debitore.
Sabato 23 gennaio 2016 l’arrestato, transitando davanti al bar tabacchi di Via Argine Destro, notava la presenza dell’idraulico all’interno e, dopo essersi fermato e aver invitato l’uomo ad uscire dal locale, iniziava una discussione con lui. Le telecamere di videosorveglianza hanno interamente ripreso l’incontro dei due uomini e le immagini, subito estrapolate dalla Questura, mostrano l’arrestato che, dopo aver scambiato qualche breve frase con la controparte, estrae un coltello dalla tasca e colpisce l’idraulico all’addome, dandosi poi a precipitosa fuga.
Gli investigatori della Questura, attraverso l’immediata attivazione del sistema di localizzazione del telefono cellulare, hanno rilevato che l’uomo, subito dopo l’evento delittuoso, si era rifugiato in Francia e, grazie agli elementi raccolti a suo carico, è stata subito avviata la procedura per l’emissione di un mandato d’arresto europeo.
Successivamente, l’indagato, accompagnato dal suo legale di fiducia, si è presentato spontaneamente alla Questura di Imperia che aveva stabilito un contatto con lui già nel giorno precedente, con l’intenzione di chiarire la sua posizione e la dinamica dei fatti.
Le dichiarazioni rese, però, non hanno convinto gli investigatori ed il Pubblico Ministero; l’uomo, infatti, aveva fornito una versione dei fatti contraddetta dalle immagini delle telecamere e il Pubblico Ministero, rilevata la sussistenza del pericolo che l’uomo, ormai consapevole delle prove schiaccianti a suo carico, potesse nuovamente rifugiarsi all’estero e far perdere così le proprie tracce, emetteva un immediato provvedimento di fermo di indiziato di delitto, che veniva eseguito dalla polizia quando ancora l’indagato si trovava negli uffici della Questura. Il G.I.P. ha convalidato il fermo, disponendo che l’aggressore rimanga in carcere.