5 Novembre 2024 13:18

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5 Novembre 2024 13:18

IMPERIA. RIFIUTI, DURE ACCUSE DI TEKNOSERVICE AL COMUNE NEL RICORSO AL TAR:”VESSATORIO E INGIUSTO, IL VERO OBIETTIVO…”/ECCO I DOCUMENTI

In breve: Sono pesantissime le contestazioni mosse al Comune di Imperia dalla Teknoservice, azienda che gestisce il servizio di raccolta rifiuti, nel ricorso presentato al Tar Liguria

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Sono pesantissime le contestazioni mosse al Comune di Imperia dalla Teknoservice, azienda che gestisce il servizio di raccolta rifiuti, nel ricorso presentato al Tar Liguria.

Nel mirino della società torinese, l’ordinanza, firmata dal Sindaco Carlo Capacci il 30 giugno 2017, con la quale il primo cittadino ha prorogato la gestione del servizio rifiuti sino al prossimo 31 gennaio 2018 e l’atto con cui Capacci aveva riportato al 65% (e non più 45%) la percentuale minima di raccolta differenziata da raggiungere per non incorrere nell’applicazione delle penali.

La Teknoservice, oltre a chiedere l’annullamento dei due atti firmati dal Sindaco, chiede al Tar di imporre al Comune di Imperia “di attivarsi entro 30 per giorni per l’indizione di una procedura concorsuale utile al reperimento di un nuovo affidatario del servizio”.

Non solo, la società torinese nel ricorso al Tar, oltre a definire il comportamento del Comune di Imperia “vessatorio e ingiusto“, specifica che “il servizio è divenuto economicamente insostenibile, oltre che tecnicamente irrealizzabile, per cui la stessa non è più nelle condizioni di proseguire nel rapporto con il Comune di Imperia”.

In conclusione, la Teknoservice annuncia il proprio imminente disimpegno (“la Teknoservice, è bene ribadire, non ha scelto di gestire il servizio di igiene ambientale ad Imperia e, anzi, intende liberarsi di tale attività, economicamente e logisticamente insostenibile”) accusando il Comune di voler scaricare sulla società torinese possibili conseguenze negative legate a illeciti rivelati dalla Corte dei Conti in materia di raccolta differenziata (“non è difficile immaginare, pertanto vi sia la volontà di evitare una imputazione per danno erarialetrasferendo su Teknoservice tali responsabilità”).

IL RICORSO AL TAR

SERVIZIO OBSOLETO, INEFFICIENTE E ANTIECONOMICO

Il Comune di Imperia ha imposto a Teknoservice negli ultimi 26 mesi e per i prossimi 4 lo svolgimento del Servizio che, per come delineato nel capitolato, risulta obsoleto, inefficiente ed antieconomico.

PERCENTUALE DEL 65% DI RACCOLTA DIFFERENZIATA IRRAGGIUNGIBILE

Il capitolato prevede un sistema di raccolta dei rifiuti “di prossimità”, ossia effettuata per mezzo di cassonetti posti sulla sede stradale: si tratta di metodo ormai comunemente sostituito dal più efficiente sistema di raccolta “porta a porta”.

Il capitolato, poi, impone tra gli obiettivi che il gestore del servizio è obbligato a raggiungere, quello di perseguire una percentuale di raccolta differenziata non inferiore al 65%.

Il mancato conseguimento di tale obiettivo, peraltro, porta all’applicazione di onerosissime sanzioni.

Il che corrisponde allo sviato intento coltivato dal Comune di addossare unicamente sulla Teknoservice — anche quando priva di responsabilità — le conseguenze dannose del mancato raggiungimento degli obiettivi posti dalla legge (65% di RD.).

È, però, bene chiarire sin da subito che, secondo la letteratura scientifica in materia, con il sistema della raccolta di prossimità è possibile raggiungete percentuali massime di differenziata vicine al 45%, e purché vi sia grande impegno e collaborazione in tal senso da parte dell’amministrazione e della popolazione.

Per arrivare al 65% di R.D., invece, occorre passare al metodo “porta a porta”.

Non è mai accaduto che con la raccolta di prossimità si sia giunti al 65% di R.D. e, dunque, il traguardo posto dal Csa è impossibile da raggiungere.

L’ACCORDO STRAGIUDIZIALE 

Proprio per l’impossibilità degli obiettivi di differenziata imposti dal Csa, la Teknoservice ha, sin da subito, contestato l’illegittimità del Csa e dei conseguenti provvedimenti con cui si è provveduto all’applicazione delle penali per il mancato raggiungimento dei livelli di differenziata imposti nel capitolato. La controversia è stata composta in sede stragiudiziale attraverso l’atto di transazione del 29.7.2016.

Pertanto, in ossequio agli accordi contenuti nell’atto di transazione, le ordinanze sindacali con cui si è imposto a Teknoservice lo svolgimento del servizio senza soluzione di continuità per il periodo compreso tra agosto 2016 e giugno 2017 hanno fissato l’obiettivo di raccolta differenziata al 45%.

LE ACCUSE AL SINDACO

Contravvenendo agli impegni assunti dall’amministrazione nel citato atto di transazione ed esercitando arbitrariamente ed illeggitimamente il proprio potete autoritativo, il sindaco di Imperia nell’ennesima ordinanza contingibile e urgente prot. n. 213 del 30.6.2017, ha nuovamente imposto a Teknoservice lo svolgimento del servizio di igiene ambientale alle condizioni del capitolato speciale d’appalto, quindi reintroducendo l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata di cui all’art. 8 del Csa, con l’applicazione delle relative penali.

Resosi conto dell’illegittirnità di tale modifica unilaterale degli accordi contrattuali assunti con la ricorrente, e della oggettiva impossibilità degli obiettivi di raccolta differenziata imposti alla Teknoservice, anche alla luce di una nota di quest’ultima del 30.6.2017; il Sindaco di Imperia con ordinanza sindacale prot. n. 219 del 5.7.2017, ha rettificato.

Sennonché, il primo cittadino con atto di annullamento in autotutela prot.n. 251 del 28.7.2017 (doc. 3), è tornato ad esercitare arbitrariamente la propria potestà ed ha annullato l’ordinanza di rettifica n. 219 appena emanata (doc. 2), reintroducendo ancora una volta l’obbligo per la Teknoservice di raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, pena l’applicazione delle pesantissime penali.

SERVIZIO ECONOMICAMENTE INSOSTENIBILE E TECNICAMENTE IRREALIZZABILE

Per la società ricorrente il servizio è divenuto economicamente insostenibile, oltre che tecnicamente irrealizzabile, per cui la stessa non è più nelle condizioni di proseguire nel rapporto con il Comune di Imperia, al quale è legata in virtù dell’illegittimo esercizio del potere ordinatorio da parte del Sindaco e dal senso di responsabilità etica e professionale anché nei confronti della cittadinanza, che resterebbe priva del servizio essenziale di pubblica.

ORDINANZE DEL SINDACO ILLEGITTIME – MANCATA NUOVA GARA D’APPALTO

I provvedimenti contingibili gravati mancano di tutti i presupposti ed i requisiti di eccezionalità e imprevedibilità richiesti dalla legge e ribaditi dalla giurisprudenza.

L’ordinanza contingibile e urgente imposta a Teknoservice di effettuare il servizio di igiene urbana è stata reiterata senza soluzione di continuità per 26 mesi, a cui vanno sommati gli ulteriori 4 da espletare fino a tutto gennaio2018, per un totale di 30 mesi, quasi 3 anni.

E però, già quello appena trascorso, è lasso temporale ampiamente sufficiente per bandire ed espletare una gara per l’affidamento del servizio con ordinarie procedure concorsuali.

Si ricorda inoltre che con deliberazione di Giunta comunale n. 48 del 18.2.2016 è stato conferito incarico al dirigente del settore Urbanistica, Lavori Pubblici e Igiene Ambientale “per la progettazione del servizio di igiene ambientale secondo la strategia rifiuti zero“, e che con successiva deliberazione n. 13 dell’1.3.2016 il consiglio comunale ha aderito alla strategia internazionale rifiuti zero “introducendo sistemi di raccolta differenziata intensiva aderenti ai principi della raccolta domiciliare”.

L’affidamento a Teknoservice viene prolungato di sette mesi perché tale lasso temporale servirebbe per ottemperate alla deliberazione di C.C. n. 48 del 28.6.2917, che ha “approvato il progetto relativo al servizio di igiene ambientale e deliberato di ricorrere all’affidamento in house Providing del Sia dando mandato alla giunta, di concerto con gli uffici competenti, di individuare una società pubblica idonea allo scopo”.

Pertanto, nei sette mesi successivi all’adozione del provvedimento (ma ne sono già trascorsi tre senza che si sia fatto nulla di quanto previsto), il Comune dovrebbe avviare e completare l’intero iter di creazione di una società pubblica per la gestione del servizio di igiene ambientale. Si tratta di argomentazione sviata e pretestuosa, che serve soltanto a fornite una apparente legittimazione all’inerzia comunale che non bandisce alcuna gara pubblica e procrastina l’affidamento disposto in danno di Teknoservice.

Il potere sindacale di emanare ordinanze contingibili e urgenti richiede la sussistenza di una situazione di effettivo pericolo, non fronteggiabile con gli ordinari strumenti di amministrazione attiva, ma solo mediante il ricorso ai poteri extra ordinem.

Ed invece, nel caso di specie i provvedimenti impugnati non sono stati emanati per gestire l’urgenza “di breve periodo”, ma per imporre unilateralmente alla ditta di proseguire nel servizio, per un lasso di tempo molto ampio, circa tre anni e a condizioni del tutto incongrue. Ma soprattutto, quanto fatto dal Comune contrasta apertamente con il divieto sancito dall’art. 23 della legge n. 62/2005 (inibizione,di proroghe ultresemestrali dei contratti pubblici), valevole anche quando l’affidamento ultrasemestrale è disposto con ordinanza che serva surrettiziamente ad eludete la preclusione posta dall’art. 23 innanzi richiamato.

COMPORTAMENTO DEL COMUNE VESSATORIO E INGIUSTO

II Comune dimostra di essere perfettamente consapevole che l’obiettivo di raccolta differenziata al 65% può essere raggiunto solo a partire dal proprio impegno nel costruire un progetto del nuovo servizio di igiene ambientale, che porti ad un adeguato capitolato speciale d’appalto e, infine, all’aggiudicazione al nuovo gestore, che sia messo nelle condizioni migliori per raggiungere un obiettivo realistico solo dopo l’avvio del nuovo servizio.

Pretendere da Teknoservice lo stesso obiettivo in mancanza delle opportune condizioni tecniche e in un rapporto contrattuale che non nasce dalla libera scelta dei due contraenti, ma da un ordine autoritativo che la ricorrente non può declinare, si rivela palesemente vessatorio ed ingiusto.

Un ordine impossibile da eseguire, pertanto, porta alla nullità dell’atto per mancanza di un elemento essenziale.

LA CORTE DEI CONTI, IL TIMORE DEL DANNO ERARIALE E IL TENTATIVO DEL COMUNE DI FAR RICADERE SU TEKNOSERVICE LE CONSEGUENZE FINANZIARIE NEGATIVE 

E’ noto in Liguria che la Corte dei Conti ha condannato alcuni amministratori e dipendenti del Comune di Recco, colpevoli di non aver conseguito le percentuali di RD previste dalla legge e, quindi, di aver causato un danno erariale ragguagliato ai maggiori costi di conferimento sostenuti dal Comune ligure. La vicenda occorsa a Recco ha fatto molto scalpore in Liguria e ha creato molti timori nei vari enti locali.

Non è difficile immaginare, pertanto, che alla base della illegittima prescrizione che pretende di addossare solo su Teknoservice le conseguenze economiche del mancato perseguimento della percentuale del 65% di R.D., vi sia la volontà di evitare una imputazione per danno erariale, trasferendo su Teknoservice tali responsabilità.

È, però, evidente l’illegittimità di un simile modus procedendi: il Comune di Imperia, piuttosto che attivarsi ad implementare un sistema di raccolta differenziata “porta a porta” che garantisca il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di R.D, impone in maniera irrealistica il perseguimento di tale obiettivo a Teknoservice, salvo poi far ricadere sulla ditta i rilevanti costi connessi al mancato conseguimento di tale obiettivo.

È, dunque, evidente l’abuso dello strumento extra ordinem, che viene ad essere adoperato dall’Ente intimato per sfuggire alle giuste responsabilità, e non per fronteggiare una situazione urgente ed imprevedibile.

L’amministrazione comunale non si è mai dotata di un serio sistema di gestione del servizio di igiene ambientale e da quasi tre anni si rifiuta di indire una regolare gara per l’affIdamento del servizio, imponendo alla ricorrente, con ben nove ordinanze sindacali contingi-bili e urgenti, di effettuare l’appalto con un sistema inefficiente e obsoleto.

Il vero, malcelato, obiettivo dell’ordinanza in esame è quello di far ricadere esclusivamente su Teknoservice le conseguenze finanziarie negative della atavica inefficienza del Comune di Imperia.

È fin troppo chiaro l’intento vessatorio dell’amministrazione , che pretende di raggiungere un obiettivo di differenziata non attivandosi a fare ciò che la legge impone a tutti i comuni italiani, ma tentando di incutere il timore per l’applicazione di penali pesantissime nella Teknoservice che, è bene ribadire, non ha scelto di gestire il servizio di igiene ambientale ad Imperia e che, anzi, intende liberarsi di tale attività, economicamente e logisticamente insostenibile.

 

 

 

 

 

 

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