Si è tenuto nella giornata di ieri, lunedì 16 ottobre, in Tribunale a Imperia, l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di D.D., 24 anni, e L.C., 26 anni, con le accuse di sequestro di persona, minacce, lesioni, furto aggravato, spaccio di droga a minori, ricettazione e detenzione illegale di proiettili di pistola.
I due giovani imperiesi (ancora in carcere), lo ricordiamo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, per un regolamento di conti legato allo spaccio di droga avrebbero sequestrato un coetaneo di poco più giovane (19 anni) obbligandolo, con gravi minacce (aggravate dall’uso, a scopo intimidatorio, di una pistola) a compiere un furto nell’abitazione dello zio (vittima precedentemente di altri due furti, sempre ad opera dei due arrestati, in un primo caso del portafoglio, con la complicità del nipote, indagato in un altro procedimento penale, e in un secondo caso di 1.500 euro prelevati dall’abitazione dopo la spaccata di una finestra).
Davanti al Gup Paolo Luppi sono sfilati cinque giovani, due dei quali minorenni, chiamati a confermare le accuse mosse nei confronti di D.D. (difeso dall’avvocato Sandro Lombardi), L.C. (difeso dall’avvocato Marco Noto) e di un terzo indagato, D.K., 18 anni (difeso dall’avvocato Giuliana Basso) accusato di furto aggravato (per il furto di uno zaino) e lesioni personali (per l’aggressione a un coetaneo) in relazione a un singolo episodio.
In particolare un giovane era chiamato a confermare di essere stato vittima di furto e aggressione, mentre gli altri quattro di aver acquistato droga (hashish e marijuana) dai due arrestati. Tre dei cinque testimoni hanno confermato le accuse, mentre altri due le hanno in parte ritrattate, fornendo però versioni che non hanno convinto il Pm Antonella Politi che ha trasmesso gli atti alla Procura perché si valuti l’ipotesi di reato di falsa testimonianza.
Nel corso dell’incidente probatorio, durato circa 4 ore, è stato poi sentito il testimone chiave dell’inchiesta, ovvero il giovane vittima del sequestro, che ha confermato le accuse nei confronti dei due arrestati.
A chiedere l’incidente probatorio il Pm Antonella Politi. Il motivo? “Cristallizzare“ le deposizioni dei testimoni, in quanto “vi è fondato motivo di ritenere, in vista di un futuro giudizio dibattimentale, che i predetti soggetti possano essere esposti a minacce o violenze da parte degli indagati (che potrebbero essere in futuro scarcerati, ndr) affinché non depongano o ritrattino ciò che hanno dichiarato in fase di indagini preliminari”.