Una vera e propria odissea. È questo ciò che ha vissuto un 49enne imperiese cercando di venire a capo di un problema con le bollette del gas. A seguito del cambiamento di gestore, il nostro concittadino ha ricevuto una bolletta per un rimborso, nonostante fosse sempre stato attento ad effettuare le autoletture con precisioni.
Dopo numerosi tentativi andati a vuoto per avere spiegazioni dall’Italgas, il 49enne si è visto costretto a pagare la bolletta.
Viste le diverse problematiche che ha dovuto affrontare, l’uomo si è quindi rivolto a ImperiaPost per raccontare la sua esperienza, esortando tutti gli imperiesi a fare molta attenzione a conservare tutta la documentazione e a prendere nota delle cifre del contatore in modo regolare, per evitare di avere brutte sorprese.
“Comincio con una premessa – racconta a ImperiaPost – nel mese di febbraio 2013 ho cambiato gestore per la fornitura di gas, precisamente sono passato da Eni ad Enel.
La mia disavventura ha avuto inizio il 10/11/2016, giorno in cui ho ricevuto una bolletta da parte di Enel per un rimborso di € 369,60 per chiusura contratto per il periodo febbraio 2013 – marzo 2015, successivamente ho ricevuto altre 4 fatture da parte di Enel sempre con la stessa dicitura “Chiusura contratto per il periodo febbraio 2013 – marzo 2015”, mi sono recato più volte al punto Enel ed ho contattato varie volte il numero verde ma tutte le mie richieste di sospendere il pagamento sono state archiviate per svariate motivazioni e mi è stato detto che questi ricalcoli erano dovuti ad una lettura di chiusura contratto fornita da Italgas (gestore di zona), a questo punto mi sono recato all’Adiconsum di Imperia spiegando tutta la vicenda rimarcando il fatto che il contatore del gas è situato sul terrazzo della mia abitazione e nessun operatore di Italgas è venuto a rilevare la lettura del contatore. Io mi chiedo ma all’Italgas assumono dei veggenti? Come fanno a comunicare i dati di chiusura contratto senza aver visionato i contatori? Qual è l’interesse a fornire queste comunicazioni?
Dal mese di gennaio al mese di giugno – continua – ho ricevuto altri solleciti di pagamento che, in accordo con l’Adiconsum non sono stati saldati. Enel si è rivolto ad uno studio di Avvocati di Roma che ha provveduto ad inoltrarmi un sollecito di pagamento. A quel punto il Presidente dell’Adiconsum, per mio conto, ha provato a contattare lo Studio spiegando la situazione ma è stato trattato in malo modo dicendo che loro avrebbero parlato solo con me e non riconoscevano la sua figura! Dopo questa telefonata sono stato contattato da questo Studio che mi ha minacciato di inserirmi del registro dei debitori se non avessi provveduto immediatamente al pagamento delle somme dovute.
Nel frattempo l’Adiconsum ha ricevuto una pec dall’Italgas nella quale si confermava la lettura da loro dichiarata e l’inoltro della stessa all’Eni per il mio rimborso, e ha contattato lo Studio legale chiedendo di poter versare solamente le spese vive senza more o spese legali, avendo ricevuto la conferma mi ha consigliato di effettuare il pagamento, fatto in data 13/09/17 con importo di € 388,52.
Il giorno 23.10.17 ho ricevuto il rimborso da parte di Eni di € 287,15. La morale di questa vicenda è che per negligenza di un operatore di Italgas (la sua lettura era completamente sballata e falsa) mi sono trovato in questa situazione a dir poco “inconveniente” nella quale sono stato costretto a chiedere permessi lavorativi, il Punto Enel nel 2016 riceveva solo al mattino, effettuare varie telefonate al punto verde, ho ricevuto telefonate intimidatorie dallo Studio Legale e non ultimo ho dovuto rimetterci circa €100,00 tra quanto versato e quanto ricevuto ed aver pagato la quota annuale di € 50,00 all’Adiconsum. Tutto questo grazie all’Italgas.
Il consiglio che mi sento di dare è quello che ogni volta fate un passaggio da un operatore ad un altro fate sempre delle foto del contatore”.