Ha preso il via questa mattina in Tribunale a Imperia il processo che vede sul banco degli imputati A.C., (difeso dall’avv. Giovanni Di Meo) accusato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.
Secondo l’accusa, A.C. si sarebbe appropriato per 7 anni degli assegni sociali erogati dall’INPS, senza averne diritto.
L’uomo, infatti, si sarebbe trasferito in Francia nel maggio 2008, senza darne comunicazione all’INPS, continuando a ricevere l’assegno sociale fino al maggio 2015, per un totale di 56 mila euro.
Alla presenza del Pubblico Ministero Bogliolo, l’udienza è stata rimandata dal collegio di giudici Aschero, Lungaro e Russo al prossimo 14 giugno 2018.
Sono centinaia i casi simili individuati dalla Guardia di Finanza negli ultimi anni, per un danno di circa 10 milioni di euro allo Stato Italiano.
L’assegno sociale, nel dettaglio, è una prestazione di tipo pensionistico riconosciuta alle persone che non sono più in condizione di produrre reddito e che non hanno maturato il diritto alla pensione vera e propria. L’importo varia da 364,90 euro per chi ha tra i 65 anni e 7 mesi e i 75 anni, mentre è di 374,90 per gli over 75. Non essendo esportabile all’estero, in caso di cambio di residenza in un altro paese, si perde il diritto alla titolarità dell’assegno.