È stata convocata oggi la commissione di vigilanza in Comune per la piscina Felice Cascione, convocata dall’assessore allo Sport Simone Vassallo.
A seguito delle recenti decisioni da parte della Rari Nantes Imperia di abbandonare il nuoto agonistico e, successivamente, di non partecipare ai campionati A1 e A2 di pallanuoto femminile e maschile, si è ritenuto necessario fare il punto della situazione economica e finanziaria della società, considerando il contributo annuale che viene erogato dal comune di Imperia.
L’incontro non ha avuto come oggetto la situazione sportiva, ma sono stati chiesti chiarimenti sul futuro delle attività. La buona notizia, che rassicurerà tanti giovani atleti e i genitori, è quella di una “retromarcia” della Rari Nantes sulla decisione di sopprimere il nuoto agonistico.
Contattato da ImperiaPost Maurizio D’Angelo, membro del consiglio direttivo della Rari Nantes, non ha rilasciato dichiarazioni in mancanza dell’autorizzazione del presidente della società.
GIANFRANCO GROSSO
“Come commissione di vigilanza della piscina abbiamo chiesto che ci fosse la riunione per verificare che la situazione situazione finanziaria della Rari Nantes e la necessità di dover rinunciare ai campionati sportivi non significassero un’incapacità della gestione della piscina.
Politicamente credo che l’aspetto dello sport sia fondamentale, ma quello per cui la commissione di vigilanza della piscina deve riunirsi e poter verificare è la capacità della Rari Nantes a gestire il servizio pubblico da dare ai cittadini.
La richiesta è stata quella di verificare questi aspetti. Le risposte che ha dato la Rari Nantes parrebbero rassicuranti sul fatto che la commissione finanziaria non implica la gestione della piscina, l’esecuzione e il rispetto degli obblighi e delle manutenzioni.
Abbiamo chiesto che sia fornito l’elenco dello stato di avanzamento delle manutenzioni proprio per verificare ciò e poter avere quindi la certezza che la gestione della piscina va avanti con correttezza, al di là delle scelte sportive che ha fatto la Rari Nantes che è una cosa che secondo me è da scindere. Un conto è la parte sportiva e un conto è l’aspetto di gestione del servizio pubblico, ossia l’aspetto tecnico.
Ci hanno spiegato che la rinuncia della parte sportiva era necessaria perchè ci sono delle situazioni di bilancio della società che oggi non consentono di affrontare un campionato di serie A, alla luce anche delle precedenti gestioni.
Questa è ciò che deve riguardare l’aspetto puramente sportivo societario e non l’aspetto del concessionario come servizio pubblico dell’impianto natatorio. Se le condizioni finanziarie per gestire l’impianto natatorio e la qualità dei servizi che dà rimangono mantenuti, credo che la commissione di vigilanza possa dare un parere positivo. Ci devono ancora trasmettere il business plan e quindi vedremo e valuteremo”.
SIMONE VASSALLO
“Abbiamo terminato la commissione di vigilanza dove è stato chiaramente un impegno in prima persona, anche a seguito di tutte le notizie che sono uscite per quello che riguarda le scelte fatte dalla Rari Nantes dal punto di vista sportivo, è stato doveroso convocare una commissione di vigilanza con tutti i membri.
Credo che sia una cosa importante da dividere in due settori fondamentali; il primo riguarda le scelte sportive che riguardano essenzialmente quelle della società. Il secondo invece riguarda il corrispettivo pubblico che viene dato per la gestione dell’impianto natatorio dal Comune alla Rari Nantes. Su questo si discute se l’introito economico che il Comune versa alla Rari Nantes viene gestito per l’impianto natatorio e quindi in base alle manutenzioni che vengono fatte e i servizi che devono essere dati al cittadino.
Questi sono due piani che abbiamo messo a confronto, abbiamo chiarito alcuni punti. Hanno avuto un contenzioso abbastanza sostanzioso con la loro ditta fornitrice di gas e su questo loro apriranno una causa e si faranno le loro ragioni, ma a noi questa è una parte che relativamente interessa.
Abbiamo invece avuto la notizia concreta che la volontà della Rari Nantes è di riprendersi. Tantissimi fondi verranno messi a disposizione per una miglioria dell’impianto e per riprendere anche tutto quello che riguarda la parte del nuoto agonistico che è stata messa da parte.
Si cercherà di ristabilire tutte le specialità che ci sono in piscina, come è sempre stato, dal nuoto alla pallanuoto.
Questo è un passo in avanti che viene fatto, tutto questo viene fatto per una ripresa economica della società e soprattutto più per una ripresa economica per saldare tutto il debito pregresso e quindi portare con il tempo una società a non avere più debiti.
Questo è fondamentale, noi chiaramente come membri abbiamo chiesto tutti i lavori che fino adesso sono stati fatti e che verranno portati alla nostra attenzione. Questa è una parte fondamentale, credo che tante critiche che sono state fatte vadano sicuramente anche a livello di immagine sportivo, come assessore allo sport non è sicuramente un grande traguardo.
Quello che deve salvaguardare il Comune è avere la garanzia che la società abbia voglia di andare avanti e così mi è parso di vedere nel consiglio direttivo, l’intenzione di riprendersi dal punto di vista agonistico e dal punto di vista dalla pallanuoto e saldare tutti i debiti che c’erano.
Se ci fossero stati problemi nella continuità della gestione dell’impianto sarebbe stato sicuramente peggio per la città intera”.
PAOLO RE
“Devo dire che secondo me è andata molto bene. Si volevano certe garanzie, cioè che determinate spese fatte per la manutenzione fossero controllate, verificate, prima dei pagamenti e in effetti così è già stato fatto e continua ad essere fatto con delle relazioni tecniche e un controllo che dice che i lavori vengono fatti e che a quei lavori corrispondono delle fatture congrue.
Su questo dobbiamo tranquillizzare tutti e dire la realtà com’è. C’è un controllo da parte dei tecnici e anche da parte del comune, da parte della dirigenza del comune sulla congruità delle fatture e sul fatto che siano stati fatti i lavori.
C’è sempre questa polemica dei 300 mila euro che devono essere spesi per i corrispettivi, dobbiamo ricordarci che è un corrispettivo che va speso a fronte dei servizi.
Su questo fa piacere anticipare che la Rari Nantes ha deciso sul nuoto agonistico di fare retromarcia.
Si è reso conto che probabilmente da un punto di vista politico di scelte nell’interesse della Rari Nantes stessa e della città, era stato un errore.
Questo ha fatto piacere perchè è una cosa su cui ci eravamo sempre battuti. Devo dire, forse a differenza di altri, che anche sull’aspetto giuridico avevo qualche dubbio, anche se il comune stesso ha detto che non era un obbligo di concessione che la Rari Nantes garantisse questo nuoto agonistico.
Secondo me andrebbe distinto il fatto che se io utilizzo molti di questi fondi per pagare degli atleti o dei nuotatori di alto valore o dei pallanuotisti per garantire un nuoto di alto livello, con tutto quello che vuol dire anche il costo degli atleti, dei servizi, etcc, sono d’accordo che non può rientrare nei servizi che sono previsti dalla convenzione. Ma parlare di far fare del nuoto agonistico a dei ragazzini, questo secondo me è un servizio previsto giuridicamente dalla convenzione.
Sul fatto che la Rari Nantes non lo dovesse garantire per obbligo contrattuale della convenzione, avrei dei grossi dubbi.
Comunque, per fortuna , il problema non si pone perchè si sono resi conto che probabilmente è stato fatto un errore e quindi stanno ritornando sui loro passi ed è una politica che trovo giusta e corretta, ancor prima politicamente, socialmente che giuridicamente”.
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