Ultima in tutta Italia nel campo dell’Istruzione e tra le ultime posizioni per Crescita Economica ed Energia. È questo lo sconfortante esito del “ICity Rate”, il rapporto annuale realizzato da FPA che fotografa la situazione delle città italiane, nel loro percorso per diventare più “intelligenti”, quindi più attente ai bisogni dei cittadini, inclusive e vivibili.
“Per realizzare il Rapporto – si legge – FPA individua e analizza diverse dimensioni urbane e, per ognuna di queste, un certo numero di variabili e di indicatori. I valori ottenuti dall’esame delle variabili/indicatori sulla base delle fonti esistenti, vengono poi trasformati e aggregati in un unico valore di sintesi che consente di stilare un indice finale (ICity index).
“La Smart city – prosegue il rapporto – si lega indissolubilmente agli obiettivi di sostenibilità: La Smart Sustainable City è la città che fa ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per portare avanti processi di innovazione sociale, culturale ed organizzativa per migliorare la qualità della vita, i livelli di occupazione, la competitività, come risposta ai bisogni delle generazioni attuali e future e garantendone la sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
Nella classifica generale, è Milano ad aggiudicarsi il primo posto, seguita da Bologna, Firenze e Venezia, mentre Imperia si colloca solamente al 76° posto.
Disastroso il dato sull’istruzione. Imperia è addirittura l’ultimo tra i 106 comuni capoluogo italiani. Gli indicatori utilizzati per stabilire la classifica sono stati i seguenti:
– Percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative (EARLY LEAVERS)
– Tasso istruzione terziaria – Popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un livello di istruzione 5 e 6 (Isced97) in percentuale sulla popolazione nella stessa classe di età (totale) (EDUCAZIONE TERZIARIA)
– Incidenza percentuale delle scuole dotate di rampa sul totale delle scuole della provincia (ACCESSIBILITÀ’ SCOLASTICA)
“La mappa delle città dell’istruzione stempera (almeno in parte) la polarizzazione Nord – Sud – Centro – si legge nel Report – Nella parte alta del rating le città venete in pole position ma anche Firenze, la città italiana con il più alto tasso di giovani laureati tra i 30 e 34 anni, e diversi altri comuni della toscana. Scendendo lungo lo stivale buoni i punteggi anche per Viterbo, Perugia, Pescara e Roma. Maglia nera alle siciliane, ma sul lato basso del rating anche città del nord come Verbania, Imperia, Grosseto e Bolzano”.
Imperia si è collocata al 43° posto nella classifica “Acqua e Aria”, al 33° per “Ricerca e innovazione”, al 60° per “Occupazione”, al 52° per “Legalità e sicurezza”, al 60° per “Cultura e Turismo”, al 73° per “Rifiuti Urbani”, al 93° per “Energia”, all’85° per “Crescita Economica.
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