Con l’inizio delle lezioni nelle scuole, la Polizia di Stato ha deciso di avviare a livello nazionale una nuova campagna di sensibilizzazione contro il disagio giovanile.
Questa mattina, anche a Imperia, in Piazza Roma, è stata allestita una postazione della Polizia di Stato con una équipe composta da personale della sezione specializzata della Squadra Mobile, dell’UPGSP e dell’Ufficio Minori della Divisione Anticrimine, che vedrà la partecipazione di alcune classi degli istituti scolastici.
Bullismo, droga, autolesionismo e violenze di varia natura sono al centro del progetto “BLUE BOX”, una scatola blu, come il colore istituzionale della Polizia di Stato, che verrà collocata proprio nei luoghi frequentati dagli studenti ed all’interno delle scuole; le “blue box” potranno essere utilizzate per segnalare anche in forma anonima, suggerimenti o richieste di aiuto da parte dei ragazzi sui temi legati alle questioni giovanili.
La formula riprende quella già sperimentata recentemente con il progetto “Questo non è amore”, campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere, che ha avuto un notevole apprezzamento sia a livello nazionale che a livello provinciale.
La Questura di Imperia, nell’occasione, ha realizzato anche una brochure rivolta ai giovani, ai loro genitori e agli insegnanti e all’interno della quale, accompagnati da illustrazioni a tema, vengono rivolti alcuni consigli sulle principali forme di devianza e problematiche legate al mondo dei giovani.
Si darà la possibilità a chiunque lo volesse di contattare, anche in forma anonima, la Polizia di Stato, comunicando situazioni di disagio e di qualsivoglia forma di devianza che possa dare adito, anche in forma sommersa a episodi di bullismo, cyber bullismo, stati di abbandono, tragici giochi di ruolo, disagio familiare.
L’obiettivo del progetto è quello di stabilire un contatto con le potenziali vittime e con i cosiddetti “membri del gruppo dei pari” per fornire strumenti idonei a comprendere la pericolosità di sfide estreme e giochi di ruolo come la “Blue Whale”, che facendo leva sul disagio, può generare preoccupanti fenomeni di emulazione.
Altro obiettivo è quello di sensibilizzare familiari ed insegnanti a riconoscere eventuali segnali di malessere giovanile, che possono degenerare talvolta in fenomeni di autolesionismo o nel suicidio, e, infine, quello di fornire indicazioni utili per un corretto utilizzo del web.
L’iniziativa, che sarà estesa anche nelle città di Sanremo e di Ventimiglia, continuerà con incontri mirati e momenti di confronto con i giovani.
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