E’ uno dei grandi appuntamenti della Stagione 2017/2018 ed che ha richiesto un notevole impegno da parte della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo. Realizzato con il sostegno della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, grazie al Vescovo Mons. Antonio Suetta, ed in collaborazione con il “Coro Filarmonico Musica Nova” (Diretto da Paolo Caravati) ed il “Coro Filarmonico di Nizza” (Diretto da Giulio Magnanini), vede la partecipazione di Gabriella Costa (Soprano), Agata Bienkowska (Mezzo Soprano), Kim Jaemin (Tenore) e Dante Muro (Basso).
La Direzione d’Orchestra sarà del Direttore Artistico e Stabile della “Sinfonica”, Maestro Giancarlo De Lorenzo.
La Messa in Do minore K.427 per soli Coro ed Orchestra, nota anche come Grande Messa, è stata composta da Mozart a Vienna negli anni 1782/83. Egli si impegnò a comporla come voto, affinché la futura sposa Constanze – allora ammalata – guarisse, ed una volta divenuta sua moglie potesse condurla a Salisburgo per farla conoscere al padre, Leopold, che si opponeva al matrimonio.
Nell’agosto 1782 il matrimonio ebbe luogo a Vienna ed il giorno seguente giunse anche il sospirato consenso del padre. Il viaggio a Salisburgo dovette attendere però un anno sia per gli impegni di Mozart sia per la gravidanza di Constanze, che nel giugno 1783 diede alla luce il primo figlio, che purtroppo morì dopo soli due mesi.
A Salisburgo Mozart arrivò con la partitura della “Messa” composta per oltre la metà: Kyrie e Gloria erano completi, Sanctus e Benedictus erano composti in parte ed il Credo in forma di abbozzo e non completo, l’Agnus Dei neppure iniziato.
La celebrazione votiva ebbe luogo il 25 agosto 1783 nella Chiesa Arciabbaziale Benedettina di San Pietro con brani tratti da altre composizioni Sacre, e non nella cattedrale di Salisburgo che dipendeva dal Colloredo, il quale non aveva dimenticato la repentina interruzione del rapporto di lavoro. Il 25 ottobre successivo vennero rappresentati nella stessa chiesa il Kyrie e il Gloria ed il 26 l’intera Grande Messa.
Mozart però non lavorò più all’opera: tra i motivi dell’interruzione si può citare un editto imperiale del 1783 che limitava l’esecuzione di Musica Sacra con orchestra nelle chiese. Inoltre, l‘incipiente carriera di Mozart come musicista indipendente non riusciva ancora a svincolarsi dal sistema delle committenze, e la Messa, intrapresa senza una specifica commissione, fu accantonata e rimase incompiuta.