Disastro ambientale. È questa l’ipotesi di reato contestata al legale rappresentante del frantoio DOL.VA. PRE. (Dolcedo, Vasia Prelà) in via Dolcedo 167 a Imperia, gestito da una cooperativa sociale che fa capo alla C.I.A (Confederazione italiana Agricoltori). L’indagine portata avanti dalla compagnia della Guardia di Finanza di Imperia è scattata a seguito di alcune segnalazioni che hanno portato alla luce una moria di pesci nel torrente Prino nei pressi della frazione Calvi. Nei giorni scorsi, i finanzieri, perlustrando la zona alla ricerca di elementi di possibile contaminazione delle acque si sono ritrovati davanti ad uno spettacolo incredibile.
Una piccola abitazione di campagna “esplosa” a causa della pressione dell’acqua ma in particolare di sostanze oleose e melmose che nel tempo hanno riempito i locali. I liquidi, che uscivano dal water dell’abitazione avevano riempito i locali tanto da portare al crollo di una parete facendo depositare il tutto nel torrente sottostante. L’ipotesi delle fiamme gialle è che lo scarico del water fosse in qualche modo collegato ad un rigagnolo naturale che grazie alla pendenza avrebbe portato i liquami di scarto del frantoio fino all’abitazione formando una sorta di tappo che avrebbe portato all’allagamento della “baracca”.
A seguito del ritrovamento sono giunti immediatamente i tecnici dell’Arpal che hanno effettuato più campionature nei pressi della casa e nella zona circostante. La zona è stata posta sotto sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria. Nel frattempo, venerdì scorso, il legale rappresentante è stato convocato negli uffici del comando provinciale della Guardia di Finanza di Piazza De Amicis dove gli è stato notificato l’avviso di garanzia. I finanzieri stanno vagliando anche altre posizioni tra cui quella di un dipendente della cooperativa.
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