Imperia. È stato di recente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge su credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari sia per l’anno 2017 che per il 2018.
Un’occasione unica, aperta a tutti gli inserzionisti, aziende, piccole medie imprese e liberi professionisti, che si potrà cogliere in maniera retroattiva per quanto riguarda il 2017: potranno essere prese in considerazione gli investimenti incrementali, cioè le maggiori spese sostenute in pubblicità dal 24 giungo al 31 dicembre 2017, se superiori di almeno l’1% ad analoghi costi sostenuti nel 2016.
A fronte quindi, ad esempio, di di un investimento di che cresce da 100 (seconda metà 2016) a 101 (seconda metà 2017) l’inserzionista avrà diritto a un credito d’imposta scalabile nella dichiarazione dei redditi del 2018.
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Le spese ammesse riguardano pubblicità su editoria on line o cartacea mentre sono escluse le radio e tv.
I fondi messi a disposizione per l’anno in corso sono 20 milioni che si andranno a sommare ai 30 previsti per il 2018, e, se per i costi sostenuti durante il 2017 potranno essere richieste sulla base dei dati consuntivi a inizio 2018, per chi vorrà investire in pubblicità l’anno prossimo è possibile che si aprirà una sorta di prenotazione.
Le aziende che dal 24 giugno 2017 effettuano investimenti pubblicitari incrementali rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente su quotidiani e periodici anche on line, potranno beneficiare di un credito d’imposta fino al 90% (decreto legge 16 ottobre 2017 n. 148) per quanto riguarda le P.M.I e del 75% per le grandi imprese e i liberi professionisti.
Siccome la misura del beneficio varia in base alla dimensione dei soggetti beneficiari, è utile ricordare che ai sensi del regolamento (UE) n. 651/2014 e del decreto del Ministro delle Attività produttive 18 aprile 2005, sono considerate:
– microimprese le imprese che hanno meno di 10 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro;
– piccole imprese le imprese che hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;
– medie imprese le imprese che hanno meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o un bilancio inferiore a 43 milioni di euro.
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