Lo hanno sorpreso con le mani tra le reti ed è finito in manette. Erano da poco passate le 16.45 di ieri, venerdì 3 novembre, in zona Poggi, quando un residente della zona nota la presenza di un uomo aggirarsi nelle campagne tra gli alberi di ulivo “armato” di reti e di utensili per sbattere le olive. L’uomo ha immediatamente chiamato le forze dell’ordine che sono immediatamente giunte sul posto e hanno sorpreso un 42enne, di organini francesi residente nell’entroterra imperiese, mentre stava raccogliendo le olive da una pianta in un terreno di proprietà di due donne residenti nelle vicinanze.
Gli agenti della squadra volante della Polizia di Stato hanno così rintracciato la legittima proprietaria del terreno che ha riconosciuto le piante affermando di non conoscere l’uomo. Per il 42enne, è così scattato l’arresto in flagranza di reato e il sequestro non solo delle reti, delle ceste e dei bastoni per sbattere i rami degli ulivi ma anche dell’auto utilizzata per compiere il furto. Il bottino rinvenuto dagli agenti è di circa un quintale di olive. L’uomo avrebbe ammesso le proprie responsabilità cercando di scagionarsi affermando di aver sbattuto solo alcuni alberi incolti. Questa mattina è così comparso in tribunale a Imperia dinanzi al giudice Massimiliano Botti per essere processato per direttissima con l’accusa di furto aggravato.
L’uomo, difeso dall’avvocato Carlo Fossati, laureato in Francia in Economia e Commercio (professione interprete) ha ammesso di aver raccolto le olive ma solo da alberi incolti circondati da rovi per produrre dell’olio per la sua famiglia.
Il giudice non convalidando l’arresto, nel caso di specie facoltativo, assolvendo l’uomo ai sensi dell’art. 626 comma 1 per mancanza della querela da parte della persona offesa (la proprietaria del terreno) alla quale sono state restituiti i 97 kg di olive. L’accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero Tiziana Berlinguer, aveva chiesto invece sia la convalida dell’arresto, effettuato in flagranza, sia la condanna, visto il rito abbreviato scelto dall’imputato, a 4 mesi di reclusione e 200 euro di multa (pena sospesa).