“Il governo conferma l’ulteriore aumento dell’età pensionabile, ma apre ad un tavolo tecnico con i sindacati. In sostanza il massimo ottenibile sarà l’esclusione di alcune specifiche categorie dal nuovo aumento mentre per l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori l’età della pensione si allontana ancora – Scrive in una nota stampa il Partito della Rifondazione Comunista della Federazione Provinciale di Imperia.
“Riteniamo la posizione del governo inaccettabile: il blocco dell’aumento dell’età pensionabile per tutti è il minimo della decenza. Cosa aspettano i sindacati a lanciare un percorso di mobilitazione?
Ma oltre a questo, è tutta la controriforma Fornero che va abrogata, perché socialmente insostenibile. Basterebbero gli ultimi dati Istat sugli occupati a certificarlo: da gennaio 2015 ad oggi sono aumentati di 1 milione gli occupati ultracinquantenni, mentre sono diminuiti quelli nelle età centrali della vita lavorativa e si generalizzano i contratti precari. È in corso in sostanza un processo micidiale, che vede gli adulti/anziani inchiodati al lavoro, mentre i giovani sono costretti a lavori iper precari oppure a lasciare il paese.
Ribadiamo inoltre che la Riforma Fornero non è stata fatta per l’insostenibilità del sistema pensionistico preesistente (come ammise persino Monti nel suo discorso di insediamento!), ma per la decisione di fare cassa sulle pensioni per rispondere alla speculazione finanziaria e ai diktat UE. Come ribadiamo che il rapporto tra contributi versati e pensioni erogate, al netto di assistenza e tasse, è in attivo dal 1996, e che quell’attivo è stato nel 2015 di 1,6 punti di Pil, pari a oltre 25 miliardi.
Quando una cosa è sbagliata, va cancellata. Per questo ci continueremo a battere ostinatamente”.