23 Novembre 2024 21:43

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23 Novembre 2024 21:43

IMPERIA. FUNGHI. ECCO LA GUIDA DELL’ASL SU COME RACCOGLIERLI, CONTROLLARLI E CONSUMARLI, PER EVITARE LE INTOSSICAZIONI/I DETTAGLI

In breve: L’autunno è la stagione dell’anno in cui si verificano la maggior parte delle intossicazioni da funghi, nonostante i numerosi inviti ai cittadini a non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica

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Anche quest’anno, con l’arrivo della stagione favorevole alla raccolta dei funghi, è importante ricordare ai cittadini l’attività degli esperti Micologi dell’ASL 1 Imperiese che oltre ad occuparsi del controllo dei funghi commercia sul territorio, offrono anche la loro consulenza gratuita ai privati raccoglitori per la determinazione della commestibilità dei funghi trovati o ricevuti in regalo, dando indicazioni per il consumo (ci sono ad esempio funghi tossici da crudi e commestibili da cotti).

L’autunno è la stagione dell’anno in cui si verificano la maggior parte delle intossicazioni da funghi, nonostante i numerosi inviti ai cittadini a non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica avvalendosi di personale qualificato .

Ogni anno sono numerose le richieste di intervento dei micologi del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL 1 da parte dei Pronto Soccorso della provincia di Imperia per consulenza in caso di intossicazione da funghi (dal 2009 ad oggi sono stati rilevati oltre 90 casi di persone intossicate, 17 solo nelle ultime settimane). Ed è singolare osservare come nella maggior parte dei casi i soggetti intossicati ritengano di essere esperti conoscitori di funghi.

E’ bene ricordare che intossicazioni si possono verificare anche a seguito di consumo di funghi conservati (come nei funghi sott’olio). In alcuni casi sono state evidenziate, addirittura, più specie di funghi tossici nella stessa conserva.

“L’Ispettorato dell’ASL1 – spiegano i micologi dell’ASL 1 – è stato istituito nel 2003 con compiti di prevenzione delle intossicazioni da funghi epigei spontanei attraverso il controllo dei funghi raccolti, commercializzati e trasformati, svolge la propria attività avvalendosi di 5 esperti micologi. È deputato anche al controllo ed alla certificazione sanitaria di commestibilità dei funghi spontanei (freschi e secchi sfusi) destinati alla vendita ed al rilascio dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine commercializzabili, obbligatorio per gli esercenti che commercializzano o somministrano funghi spontanei freschi e secchi sfusi.”

INFORMAZIONI SULLA RACCOLTA e CONSUMO DEI FUNGHI

CORRETTA RACCOLTA
Prima di andar per funghi è opportuno tener presente alcune norme per preservare la vegetazione e assicurare la tutela delle risorse naturali e dell’equilibrio boschivo. Si tratta di leggi fissate a livello nazionale e integrate da indicazioni della Regione Liguria e dai singoli comuni o comunità montane.

  • informarsi se c’è e a quanto ammonta la tassa da pagare, sul quantitativo ammesso per persona, sui luoghi dove la raccolta è interdetta, sugli orari.
  • raccogliere solo le specie conosciute e solo esemplari sani, evitando di raccogliere le specie non note e gli esemplari troppo maturi.
  • per non danneggiare l’ambiente, scartare gli esemplari troppo piccoli e non usare rastrelli o uncini.
  • riporre i funghi raccolti in cesti di canna o vimini e non in borse di plastica

Si ricorda inoltre che:

  • E’ vietata la raccolta dell’Amanita caesarea allo stato di ovolo chiuso (Legge n, 352/93, art. 4, comma 2)
  • E’ vietata la raccolta, la commercializzazione e la conservazione del fungo epigeo denominato Tricholoma equestre. (Ordinanza 26 agosto 2002 )

CORRETTA IDENTIFICAZIONE

Bisogna tener presente che non tutti i funghi sono commestibili: tra i funghi spontanei sono state catalogate migliaia di specie, e sono solo poche decine quelle commestibili.

Le differenze esteriori tra quelli commestibili e quelli velenosi sono nella maggior parte dei casi pressoché indecifrabili all’occhio non esperto e può quindi essere molto rischioso raccoglierli e consumarli senza sottoporre gli esemplari agli opportuni controlli, effettuati a titolo gratuito dai micologi dell’ASL.

Per far questo la cosa migliore è affidarsi alla professionalità dei micologi che operano sul territorio per conto dell’ASL. Il loro compito è quello di effettuare un controllo capillare dei funghi che vengono venduti dai grossisti, dai mercati rionali, dalle singole botteghe, dagli ambulanti nei mercati.

I funghi vengono botanicamente identificati e contrassegnati con un certificato di commestibilità. Inoltre, gli esperti Micologi offrono gratuitamente la loro consulenza al privato raccoglitore per la determinazione della commestibilità dei funghi raccolti o ricevuti in regalo, dando indicazioni per il consumo (ci sono ad esempio funghi tossici da crudi ma commestibili da cotti).

” È inoltre opportuno che chi porta a controllare i propri funghi –– spiegano gli esperti micologi dell’ASL – si attenga ad alcune semplici buone norme:

  • portare tutto il quantitativo raccolto, tenendo separati i funghi sospetti da quelli buoni, semplicemente avvolgendoli in carta stagnola.
  • per garantire un’identificazione corretta occorre non tagliare il fungo alla base ma estirparlo facendo ruotare il gambo, aiutandosi con l’apposito coltello, provvisto di uno spazzolino per ripulire il gambo dalla terra direttamente sul posto di raccolta.
  • non trasportare e conservare in sacchetti di plastica, ma in cestini di canna o vimini per farli respirare e disperdere le spore.

CORRETTO CONSUMO

I funghi, si sa, sono una vera prelibatezza che, tra l’altro, può essere concessa anche a chi è a dieta, visto il loro basso contenuto calorico. È bene comunque ricordare che è opportuno controllare la “gola” ed evitare le abbuffate, a causa della non facile digeribilità di tale tipo di alimento, e soprattutto occorre :

  • evitare di somministrarli ai bambini, a donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento, persone anziane e soggetti con patologie a carico dell’apparato gastro-intestinale e renale
  • consumarli in quantità moderate e ben cotti ( sono poche le specie che possono essere consumate crude)
  • consumare soltanto funghi in perfetto stato di conservazione
  • non essiccare i funghi se non si è sicuri che si tratti di specie sicuramente commestibili in quanto le eventuali tossine velenose non verrebbero neutralizzate dall’essiccazione
  • prestare molta attenzione nella preparazione di conserve domestiche di funghi sott’olio: può verificarsi , a causa di procedimenti di preparazione e conservazione non corretti, lo sviluppo di spore di Clostridium botulinum, batterio responsabile della produzione di pericolosissime tossine!!

COSA FARE IN CASO DI SOSPETTA INTOSSICAZIONE

Negli avvelenamenti da funghi tossici, In relazione al tempo intercorso tra l’ingestione dei funghi e la comparsa di sintomi, si distinguono: Sindromi a breve latenza ( i sintomi si manifestano dopo 30 minuti – 6 ore dall’ingestione) e Sindromi a lunga latenza ( i sintomi compaiono dopo 6 -20 ore dall’ingestione). Queste ultime sono le più pericolose !!!

In caso di sospetta intossicazione da funghi ( i sintomi più frequenti sono: mal di testa, forti dolori addominali, nausea, vomito, diarrea a volte abbondante sudorazione ecc.), poiché non esistono antidoti che possano neutralizzare le tossine mortali dei funghi , il vero salva vita è l’individuazione precoce dell’intossicazione portando la persona intossicata presso il più vicino Pronto Soccorso dove verranno praticate le cure più adeguate .

Pertanto occorre:

  • Rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso portando con sé gli avanzi di funghi (cotti, crudi, resti di pulizia)
  • Non assumere farmaci, alcolici,latte ecc.
  • Fornire informazioni utili per l’identificazione delle specie fungine e in merito al luogo di raccolta
  • Ricordarsi il tempo intercorso tra il pasto e i primi sintomi
  • Avvisare immediatamente eventuali commensali !

L’Ispettorato Micologico di questa ASL garantisce per tutto l’anno un servizio di reperibilità micologica a supporto del Pronto Soccorso degli ospedali di Imperia, Sanremo e Bordighera con una copertura oraria in pratica di 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Sul sito internet www.asl1.liguria.it, è possibile consultare una ricca sezione dedicata ai funghi, dal riconoscimento alla cottura.

Stiamo entrando nel periodo dell’ anno in cui si trovano i Tricholoma portentosum (Ciucotti – Cicalotti). Il nome del fungo deriva dal latino portentosum che significa portentoso. Il termine non è riferito all’aspetto ma alla sua buona qualità come commestibile. Si tratta effettivamente di un ottimo fungo  anche se bisogna raccoglierlo solo se si è esperti conoscitori in quanto può essere confuso con alcuni Tricholoma velenosi

Ecco qui di seguito alcuni esempi:

  • Tricholoma pardinum: fungo di medio-grandi dimensioni (anche 20 cm di diametro) e cuticola ricoperta da squamette color “grigio topo” tali da conferire un aspetto caratteristico tigrato (da cui il nome tigrinum). Fungo simbionte, predilige boschi di abete  (raramente latifoglie). Carpoforo molto velenoso con effetti di sindrome gastro-intestinale costante a breve latenza (i primi sintomi da mezz’ora fino a due ore dall’ ingestione). L’ intossicazione è piuttosto violenta ma con esito generalmente positivo.
  • Tricholoma josserandii: fungo di medie dimensioni (4-8 cm di diametro) con lamelle mediamente fitte di colore bianco puro negli esemplari giovani, fino a toni spenti in maturazione. Fungo abbastanza raro e fruttifica generalmente in boschi di media-bassa collina. La carne si presenta fibrosa-stopposa con odore caratteristico di farina rancida con timbro marcato di cimice. Anche questo fungo provoca sindrome gastro-intestinale costante a breve latenza.
  • Tricholoma sciodes: all’ interno del genere Tricholoma sicuramente risulta il più diffuso. Di corporatura robusta, cresce nelle faggete (escluso le conifere), velenoso con sindrome gastro-intestinale incostante a breve latenza.

Si ricorda ai privati raccoglitori che i micologi della ASL sono a disposizione, con consulenza gratuita, per la determinazione della commestibilità dei funghi raccolti o ricevuti in regalo.

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