Nuova udienza questa mattina in Tribunale a Imperia del processo che vede sul banco degli imputati due medici dell’ospedale di Imperia, Sebastiano Fichera, difeso dall’avvocato Emilio Varaldo, e Angela Campagnoli, dermatologa, difesa dall’avvocato Maurizio Temesio, accusati di lesioni colpose. Parte lesa un giovane all’epoca 28enne che per una diagnosi poi rivelatasi errata subì l’amputazione della gamba sinistra all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Questa mattina il Tribunale ha nominato un perito, la dottoressa Yao Chen dell’Università di Pavia, Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni, che affiancata da un infettivologo dovrà stabilire se vi siano o meno state delle responsabilità mediche e, se si, da parte di chi.
Le operazione peritali prenderanno il via il 18 dicembre. Il processo è stato rinviato al 18 aprile per l’esame del perito e, successivamente, per la discussione.
LA STORIA
I fatti contestati si riferiscono al 2011, quando la vittima, allora 28enne, avvertì una piccola pallina sottocutanea sulla gamba sinistra. Il giovane si rivolse prima al proprio medico di famiglia, che gli prescrisse una crema e un antibiotico e successivamente, visto il persistere del dolore, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imperia.
Al Pronto Soccorso il 28enne venne visitato e, successivamente, ricoverato in astanteria con una prima diagnosi: cellulite infettiva. Il giovane venne successivamente visitato da diversi medici, una dermatologa, un virologo, un chirurgo e un chirurgo vascolare. La diagnosi non cambiò, cellulite infettiva.
Dopo diversi giorni, visto il persistere del dolore e il peggioramento delle condizioni della gamba sinistra, il 28enne si recò nuovamente al Pronto Soccorso. La diagnosi, questa volta, fu diversa: fascite necrotizzante. Immediatamente venne disposto il trasferimento urgente all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove, purtroppo, i medici dovettero procedere con l’amputazione della gamba.