24 Dicembre 2024 03:05

24 Dicembre 2024 03:05

IMPERIA. “FALLIMENTO RIVIERACQUA”. GROSSO (IBC):”VERGOGNOSA PANTOMIMA POLITICO-AMMINISTRATIVA TRA ENTI E SOCIETÀ PUBBLICHE. LA PROVINCIA…”

In breve: Gian Franco Grosso:"E’ un diritto sacrosanto dei cittadini sapere, conoscere, capire, per non essere presi in giro dalla politica e ripercorrere strade sinuose e perverse"

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“Il Sindaco di Imperia sulla querelle relativa all’istanza di fallimento presentata da Amat contro Rivieracqua ha dichiarato “non nascondiamoci dietro un dito!” – Così Gian Franco Grosso del Gruppo consiliare Imperia Cene Comune, con una nota stampa, in merito all’istanza di fallimento presentata da Amat contro Rivieracqua.

“Ecco, voglio proprio riprendere questa sua affermazione per ribadire con forza a tutte le forze politiche che stanno governando a qualunque titolo sul territorio provinciale la questione dell’acqua pubblica di non nascondersi più dietro un dito e di assumersi responsabilmente i propri compiti affinché l’esito referendario sull’acqua e gli obblighi di legge siano definitivamente attuati.

E’ dal dopo referendum che in questa provincia si traccheggia, fingendo formalmente di fare le cose ma sostanzialmente boicottandole. Il Comune di Imperia, a maggioranza PD, in questi tre anni ha frenato palesemente l’entrata in Rivieracqua, decidendone formalmente l’ingresso solo dopo una lunga ed estenuante battaglia portata avanti dal mio Gruppo.

L’Amat, in cui presenziano due consiglieri di amministrazione appartenenti al PD, l’ex segretario cittadino e l’attuale segretario provinciale del partito, ha tentato tutte le strade legali possibili per non cedere il passo alla società pubblica, peraltro uscendone sconfitta ma di fatto favorendo in ogni modo il proprio socio privato IREN.

Il Comune di Sanremo, a maggioranza di centrosinistra con esponenti di rilievo del PD, ha deliberato atti che poi nei fatti non sembrano aver avuto esecuzione. La società pubblica provinciale Rivieracqua, con a guida Massimo Donzella del PD, non si capisce se ha la forza e la volontà di imporre il proprio ruolo, che la legge e lo Statuto le attribuiscono come funzione, intervenendo pubblicamente con chiarezza per far luce su questo bailamme di accuse e di rimpalli che stanno affossando la stessa credibilità societaria.

Ora io mi chiedo se non è paradossale assistere a questa vergognosa pantomima politico-amministrativa tra Enti e Società pubbliche, cioè tra soggetti che invece di litigare dovrebbero pensare a gestire insieme una risorsa così importante improntando il proprio agire alla massima trasparenza e al perseguimento dell’interesse collettivo!

Ritengo doveroso che sul tema si apra un dibattito pubblico limpido, onesto, chiarificatore, dove ciascuno delle parti in causa esponga le proprie ragioni ai cittadini e li metta in condizione di capire dove sta il problema, chi fa il furbo, chi vanta ragioni serie e inequivocabili ma, soprattutto, come uscire da questo impasse per favorire la ragion di stato e non la ragione di qualche privato in attesa del default.

Lo deve fare la Provincia, che governa l’Autorità d’Ambito e che è super partes in questa vicenda, perché ormai gli altri hanno dimostrato di non essere credibili e di portare avanti singoli interessi corporativi o elettorali.

Per questo invito il Presidente Fabio Natta a convocare un Consiglio Provinciale, dove sono peraltro consiglieri sia il Sindaco di Imperia che il Sindaco di Sanremo, invitando a presenziare e relazionare sulla situazione economica e finanziaria di Rivieracqua il suo Presidente, Massimo Donzella, affinché spieghi pubblicamente a tutti i cittadini della provincia di Imperia qual è la verità e perché Rivieracqua è in questa condizione ed esporre una strada perseguibile seria per risolvere il problema.

E’ un diritto sacrosanto dei cittadini sapere, conoscere, capire, per non essere presi in giro dalla politica e ripercorrere strade sinuose e perverse già delineate dal centrodestra negli ultimi trent’anni in questa provincia.

Caro Capacci il vento non si ferma certo con le mani, come scrivesti nel tuo slogan elettorale, ma bisogna cercare di capire dove nasce e perché, se non si vuole rischiare di essere spazzati via”.

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