Sono accuse pesantissime quelle rivolte da Amat a Rivieracqua nell’atto di richiesta di commissariamento della Provincia inoltrata alla Regione Liguria per quel che concerne la gestione del servizio idrico. Un documento che evidenzia anche i motivi che hanno portato Amat a chiedere il fallimento di Rivieracqua, aprendo di fatto anche la crisi di Governo, con l’amministrazione Capacci a un passo dalla chiusura anticipata del mandato.
In particolare la presidente del cda Barbara Pirero, fa riferimento a un tavolo formale convocato il 26 luglio 2017 “con la presenza del Gestore Unico d’Ambito e dei Gestori del S.I.I. cessati ex lege , tra i quali AMA’I’ S.p.A., allo scopo di meglio definire i tempi e le modalità di subentro di Rivieracqua S.c.p.a. nelle gestioni predette”.
I RITARDI NELLE OPERAZIONI DI SUBENTRO DI AMAT IN RIVIERACQUA
“La scrivente società – si legge nella richiesta di commissariamento – auspicava che l’incontro potesse risolversi nell’avvio immediato della procedura di subentro […] per contro nessun reale progresso è stato compiuto: da un lato, Rivieracqua S.c.p.a. non ha assunto alcun impegno concreto rispetto ai tempi del subentro nelle gestioni cessate così persistendo nel proprio inadempimento; dall’altro l’Ente di Governo dell’ATO ha rifiutato di assumere i provvedimenti necessari ad imporre l’esecuzione del subentro, così da conseguire l’unicità della gestione prevista dal d.lgs. 152/2006″.
LE “COLPE” DI RIVIERACQUA E PROVINCIA
“A fronte di una chiara previsione normativa, finalizzata a garantire il subentro immediato e necessario del Gestore Unico d’Ambito in tutte le gestioni cessate, Rivieracqua S.c.p.a., con l’assenso della Provincia di Imperia, ha insistito e tutt’ora insiste nel voler illegittimamente subordinare la procedura di subentro all’approvazione da parte dell’AEEGSI, della proposta tariffaria adottata dal Consiglio Provinciale di Imperia con deliberazione n. 85 del 22 dicembre 2016 e al completamento delle operazioni di aggregazione tra il Gestore Unico d’Ambito e i gestori cessati (già in house) AMAIE S.p.A. e SE.COM. S.p.A.
Entrambe le condizioni poste da Riviceacqua S.c.p.a., del tutto infondate sul piano del diritto, evidenziano dichiarata incapacità del Gestore Unico d’Ambito di far fronte alle obbligazioni finanziarie e gestionali derivanti dalla concessione in essere e dalla legge, non disponendo delle risorse necessarie alla procedura di subentro.
La copertura tariffaria del valore di rimborso potrà essere garantita dall’AEEGSI solamente ‘a consuntivo’, una volta che questo sia stato in effetti corrisposto da Rivieracqua S.c.p.a.; in secondo luogo, l’approvazione della tariffa per il Gestore Unico d’Ambito non influisce in alcun modo sul diritto di AMAT S.p.A. di veder completato il processo di subentro e vedersi corrisposto per l’intero il valore di rimborso; in terzo luogo, la paventata procedura di aggregazione tra Rivieracqua S.c.p.a., AMAT S.p.A. e SE.COM. S.p.A. non ha e non può avere alcuna rilevanza rispetto ai diritti di AMAT S.p.A.
LE DIFFICOLTA’ FINANZIARIE DI AMAT CAUSATE DA RIVIERACQUA
Amat fa riferimento, per quel che concerne Rivieracqua, a una “dichiarata incapacità di far fronte alle obbligazioni finanziarie e gestionali derivanti dalla concessione in essere e dalla legge, non disponendo delle risorse necessarie alla procedura di subentro” e muove accuse neanche troppo velate a Provincia e Rivieracqua per quel che riguarda la propria situazione finanziaria “la perdurante situazione di incertezza conseguente al mancato tempestivo avvio delle procedure di subentro, di cui la scrivente da lungo tempo si duole – si legge – ha costretto AMAT S.p.A. pur in assenza di un formale titolo concessori a proseguire nella gestione del S.I.I.senza potersi valere degli aggiornamenti tariffari previsti per i gestori in esercizio e, pertanto, senza poter rispettare il principio di full cost recovery, previsto dalla nominativa di settore. L’impossibilità di garantire un corretto equilibrio tra i crescenti costi di esercizio e i ricavi conseguiti presso l’utenza ha comportato l’insorgere di una rilevante tensione finanziaria, cui la società ha dovuto far fronte con ogni mezzo a propria disposizione”.
“La situazione è ulteriormente aggravata dalla reiterata e persistente inadempienza di Rivieracqua rispetto al pagamento dei corrispettivi dovuti ad AMAT S.p.a. per la fornitura di acqua all’ingrosso, i quali sono liquidati solo saltuariamente e secondo le disponibilità di cassa della debitrice (nonostante la transazione intervenuta tra le parti rispetto alla tariffa da applicare e le dilazioni concesse)”.
PERCHE’ LA RICHIESTA DI FALLIMENTO DI RIVIERACQUA
“Tenuto conto che, ad oggi, la vendita di acqua all’ingrosso a Rivieracqua S.c.p.a. rappresenta circa il 50% del fatturato complessivo di AMAT S.p.A. e non pare possibile ipotizzare una sospensione o comunque una riduzione dell’erogazione, la scrivente società dovrà adottare, anche in sede giurisdizionale tutte le iniziative necessarie a far accertare l’insolvenza del Gestore Unico d’Ambito e ciò a tutela del patrimonio e dei creditori della stessa AMAT S.p.A”.
Per parte sua, AMAT S.p.A. adotterà senza ritardo tutte le iniziative necessarie, da un lato, alla protezione dell’attivo patrimoniale e alla tutela dei creditori sociali, anche attraverso procedure concorsuali c/o concordatarie e, dall’altro, a conseguire — presso gli enti responsabili — il risarcimento di tutti i danni patiti e patiendi per causa del mancato subentro.
È, del tutto evidente che — allo stato attuale — la scrivente società non è in grado di evitare che la difficoltà finanziaria in cui essa è venuta a trovarsi incida sulla propria capacità di garantire un adeguato standard di servizio. Da un lato, AMAT S.p.A. sta compiendo (e del pari sta richiedendo al proprio personale) sforzi significativi al fine di assicurare l’effettuazione della manutenzione ordinaria delle infrastrutture idriche — tanto in termini di spesa, quanto in termini di ore lavorate e di condizioni di lavoro — la scrivente società non ha la possibilità di sostenere gli investimenti che l’ammodernamento dell’infrastruttura richiederebbe, anche alla luce delle sopravvenienze normative (si veda, in proposito, la relazione qui allegata sub, doc. 3, relativa agli investimenti necessari per la funzionalità del servizio, al netto di quanto di competenza di Rivieracqua S.c.p.a.) e non sarebbe in grado di far fronte a eventuali imprevisti, con i rischi che ne conseguono per il servizio all’utenza finale.
LA RICHIESTA DI COMMISSARIAMENTO
Tanto premesso e alla luce dell’ingiustificata inerzia dell’Ente di Governo dell’ATO rispetto alle criticità segnalate, la scrivente società invita la Regione Liguria, ai sensi e per gli effetti dell’art. 152, c. 3, del d.lgs. 152/2006, previa diffida alla Provincia di Imperia, a nominare un commissario ad acta per l’esercizio dei poteri di cui al comma 2 del medesimo articolo, fermo il diritto di AMAT S.p.A. al risarcimento di tutti i danni patiti”.