24 Dicembre 2024 17:03

24 Dicembre 2024 17:03

IMPERIA. AMAT, SPUNTA UN INCARICO DEL PRESIDENTE PIRERO IN UNA SOCIETA DEL GRUPPO IREN. ESPLODE LA POLEMICA, FOSSATI:”INOPPORTUNITÁ EVIDENTE, IL SINDACO…”/IL CASO

In breve: Un incarico del presidente di Amat Barbara Pirero in una delle società della galassia Iren, socio privato di Amat che gestisce il servizio idrico a Genova, scatena la polemica a Imperia.

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Un incarico del presidente di Amat Barbara Pirero nella Laboratori Iren Acqua Gas, una delle società della galassia Iren (una delle più importanti multiutility del panorama italiano che opera anche nel settore dei servizi idrici integrati, gestendo l’acqua in tante realtà importanti, tra le quali Genova), socio di minoranza di Amat tramite una delle proprie società, Ireti, scatena la polemica a Imperia. È Giuseppe fossati, consigliere dell’opposizione del gruppo “Imperia Riparte”, a sollevare la questione.

Il Comune di Imperia è titolare del 52% del capitale di Amat, mentre il restante 48% appartiene a Ireti (gruppo Iren).

Secondo il consigliere Fossati, il fatto che il presidente di Amat sia anche sindaco del collegio sindacale di una società che, se andasse in porto il fallimento di Rivieracqua, potrebbe essere un possibile concorrente nella gara per l’aggiudicazione della gestione del servizio idrico a Imperia, farebbe emergere dei dubbi.

“Apprendo che la Dott.ssa Pirero, Presidente di Amat, nominata dal Sindaco Capacci, per conto del socio di maggioranza Comune di Imperia, avrebbe assunto, dopo la nomina, un incarico professionale in una società del Gruppo Iren, socio di minoranza di Amat – commenta il consigliere di Imperia Riparte Giuseppe Fossati – Per chi non lo sapesse, i patti tra i due soci prevedono che Iren nomini l’Amministratore delegato di Amat ed il Comune nomini il Presidente, proprio per bilanciare il peso e gli interessi dei due soci nella gestione società.

Apprendere che chi rappresenta il socio Comune – continuapresta incarichi professionali a favore del socio Iren lascia, quanto meno, perplessi.

Non saprei dire se sussistano motivi di incompatibilità, non compete a me dirlo, ma i motivi di inopportunità sono evidenti.
Posso comprendere che, a suo tempo, la nomina della Dott.ssa Pirero sia stato frutto di un accordo politico conseguente alla sua adesione a NCD, folgorata sulla via di Alfano, dopo essere stata candidata un anno prima, tra l’altro in Imperia Riparte, contro Capacci.

Tuttavia, confido che, nel rinnovo del c.d.a., decaduto a seguito delle dimissioni del Cons.Mannoni, il Sindaco si sganci da logiche di questo tipo e presti molta attenzione anche a potenziali conflitti di interessi o motivi di inopportunità.

La partita che si sta giocando sul futuro di Amat e dell’acqua nella nostra Provincia – concludeè fondamentale e non è detto che i pur legittimi e comprensibili interessi di Iren coincidano con quelli del Comune di Imperia e dei suoi cittadini”.

Contattata da ImperiaPost, il presidente di Amat Barbara Pirero ha confermato il suo ruolo nel collegio sindacale di Laboratori Iren S.p.a., spiegando di averlo accettato in modo trasparente.

Di lavoro faccio la commercialista commenta il presidente di Amat Pirero ho accettato l’incarico di componente del collegio sindacale di Laboratori Iren S.p.A. pubblicando una volta nominata l’incarico sul mio curriculum sul sito di Amat S.p.A. così come prevede la Legge.

È un incarico dal quale percepisco 5 mila euro lordi annui e ho accettato perché non vi è alcuna incompatibilità con il ruolo che ricopro in Amat. Si trattava di adempiere alla prescrizione delle quote rosa nel collegio. Inopportuno? Non credo, si tratta di un organismo indipendente nel quale svolgo un ruolo tecnico. Non è un segreto, non l’ho tenuto nascosto, è tutto alla luce del sole”.

Anche il Pd, secondo quanto trapelato, contesterebbe con forza l’incarico della Pirero.

Contattato da ImperiaPost, il sindaco Carlo Capacci afferma:“Questa scoperta è stata possibile perché è tutto scritto sul sito trasparenza di Amat, non è un segreto. La società in questione faceva analisi sull’acqua per Amat e ha dipendenti a Imperia, quindi non ci vedo niente di strano. 

Il compenso della Pirero mi risulta essere di circa 5 mila euro lordi annui – continua – e mi sembra offensivo pensare che qualcuno si possa vendere per quella cifra. Voglio precisare, inoltre, che la Pirero ha preso il posto di Domenico Abbo, PD, commercialista e sindaco di Lucinasco.

È stato il consiglio di amministrazione di Amat a chiedere il fallimento di Rivieracqua e il motivo è il debito forte da recuperare, nessun altro.

Infine, la decisione che l’acqua debba essere pubblica è ormai definitiva – conclude in accordo con tutti i sindaci della Provincia, quindi non capisco perché si continua a parlare di possibili gare.

La situazione è complessa. Si sta cercando di mettere in sicurezza Amat e di conseguenza il comune di Imperia. Mi pare un’offesa al l’intelligenza di tutti i cittadini cercare di spostare il problema su polemiche da bar”.

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