Ritiravano le armi per poi portarle al macero ma in realtà le rivendevano. La Procura della Repubblica di Imperia ha iscritto nel registro degli indagati due agenti della polizia di Stato in servizio presso la Questura di Imperi con l’ipotesi di reato di peculato, truffa e riciclaggio. I due, uno imperiese e l’altro residente a Ventimiglia, erano in servizio all’ufficio armi sito in piazza Duomo quando, a seguito di alcune verifiche sono emerse delle irregolarità nella procedura di distruzione delle armi, facendo scattare l’inchiesta interna prima e della magistratura dopo.
Gli agenti (da alcune settimane sono stati trasferiti ad altro incarico,ndr) ritiravano le armi, fucili epistole, che gli utenti, anche a seguito della nuova normativa in materia, riconsegnavano agli uffici preposti della Questura e al posto di mandarle al macero, alcune di esse, le avrebbero vendute a privati intascando i proventi. I due agenti, raggiunti formalmente nei giorni scorsi da un avviso di garanzia, rischiano una pena che va dai 3 ai 10 anni di carcere.