Domani, martedì 21 novembre, è in programma uno sciopero dei dipendenti di Banca Carige (già alle prese in questi giorni con il caso del mancato aumento di capitale, poi rientrato dopo ore di grande tensione). La giornata di protesta è stata indetta dai sindacati Fiba, Fisac-Cgil, First-Cisl e Uilca contro le “pressioni commerciali eccessive e gli orari di lavoro che sforano troppo di frequente”.
La motivazione principale, però, è da ricercarsi nel nuovo piano industriale previsto dalla Carige e presentato nei mesi scorsi ai sindacati. Il piano industriale originario prevedeva infatti esuberi per 500 unità, mentre nel nuovo piano gli esuberi sono passati a 1.000.
“Su 4.800 lavoratori ne resteranno 3.800 – spiega a ImperiaPost Giorgio Passino, segretario generale Fisac Cgil – e questo comporterà non pochi problemi ai lavoratori che rimarranno, sul fronte degli orari di lavoro e della gestione dei servizi. Non può essere scaricata sui lavoratori la riduzione dei costi complessivi della Banca Carige”.
Nella giornata di domani una delegazione partiRò da Imperia per prendere parte al presidio di protesta in programma a Genova in Largo Pertini a partire dalle ore 9.
“Critichiamo fortemente il nuovo piano industriale – conclude Passino – che prevede la conversione delle obbligazioni subordinate in altre obbligazioni, e non come previsto in precedenza in azioni, e l’esubero di 1.000 unità. Se la prima parte del piano può anche non interessarci, la seconda ovviamente si. Le decisioni dei vertici di Banca Carige non possono ricadere sui lavoratori, con aumento delle ore di lavoro e tagli di personale”.