Il segretario provinciale del Partito Democratico Pietro Mannoni ha ratificato questa mattina le proprie dimissioni dal cda di Amat. Il passo indietro di Mannoni porta allo scioglimento del consiglio di amministrazione (oltre alla presidente Pirero, anche Stefano Masserini, Fabio Bignone, Adreina Puccioni e Riccardo Scussat). Da questa mattina, dunque, Amat può compiere solo atti di ordinaria amministrazione in attesa della nomina del nuovo cda.
Il Pd ha raggiunto dunque uno dei suoi tre obiettivi dichiarati (illustrati ieri nel corso del vertice con il Sindaco Carlo Capacci) ovvero la “testa” del presidente di Amat Barbara Pirero (gli altri due sono il ritiro dell’istanza di fallimento contro Rivieracqua e il ritiro della richiesta di Commissariamento della Provincia per quel che concerne la gestione del servizio idrico. Le accoglierà il nuovo cda?).
Con lo scioglimento del cda, infatti, come già detto, decade anche il presidente Barbara Pirero, finita nell’occhio del ciclone per l’istanza di fallimento nei confronti di Rivieracqua depositata in Tribunale.
“Il consiglio di amministrazione di Amat ha agito unicamente a tutela del patrimonio societario come imposto dalla normativa vigente. Relativamente alle dimissioni di Pietro Mannoni, non ho nulla da commentare” dichiara a ImperiaPost Barbara Pirero.
IL GIALLO DELLE MODIFICHE ALLO STATUTO
Lo statuto dell’Amat prevede, all’art 16, comma 7, in materia di “Nomina degli Amministratori”
– Qualora nel corso dell’esercizio vengano a mancare uno o più amministratori, l’intero Consiglio di Amministrazione decade automaticamente e l’Assemblea dovrà procedere alla ricostituzione dell’organo ai sensi di legge fermo restando la possibilità di compiere gli atti di ordinaria amministrazione fino alla nuova nomina.
Il 10 agosto la Giunta Comunale aveva però proposto al Consiglio Comunale una modifica dello Statuto dell’Amat. Oggetto delle modifiche proprio l’art. 16, comma 7. Il motivo? Evitare le cosiddette “dimissioni politiche”.
Le modifiche sono state approvate dal consiglio comunale il 23 agosto scorso. Per entrare in vigore, però, era necessaria la firma davanti a un notaio, in programma proprio alla fine di questa settimana. Le dimissioni di Mannoni, provocando la caduta del cda, hanno di fatto bloccato il percorso amministrativo di modifica dello statuto. Con il nuovo statuto, infatti, le dimissioni di Mannoni non avrebbero provocato la caduta del cda.
Ecco cosa prevedevano le modifiche dello statuto.
7. Qualora nel corso dell’esercizio vengano a mancare uno o più amministratori, si procedera’ come segue.
Nel caso in cui si tratti cessazione di amministratori nominati direttamente dal Comune di Imperia, ai sensi di quanto stabilito al precedente punto 4, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, o in sua mancanza il Vice Presidente o in mancanza anche di questo il Consigliere piu’ anziano di eta’, ne dara’ tempestiva comunicazione al Comune di Imperia.
Il Comune stesso entro 15 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione, comunichera’ a sua volta al Presidente del Consiglio di amministrazione o al Vice Presidente o al Consigliere piu’ anziano di eta’, il/i nominativo/i del/i consigliere/i di nomina diretta.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione o il Vice Presidente o il Consigliere piu’ anziano di eta’, entro 7 giorni dalla ricezione del/i nominativo/i convochera’ l’assembla dei soci per l’assunzione della delibera di nomina.
Nel caso in cui, invece, si tratti di cessazione di amministratori nominati dall’assemblea, il Presidente del Consiglio di Amministrazione o in sua mancanza il Vice presidente o in mancanza anche di questo il Consigliere piu’ anziano di eta’, provvedera’ senza indugio a convocare l’assemblea dei soci per la relativa sostituzione, con la precisazione che:
a) se la nomina sia avvenuta con il sistema del voto di lista, l’Assemblea nominera’ il candidato che sia, nella lista presentata, immediatamente successivo a quello cessato;
b) nel caso in cui, invece, la nomina sia avvenuta senza il ricorso al sistema del voto di lista, l’Assemblea decidera’ il nominativo del nuovo amministratore.