Si era vista ridurre dalla Spei e dal Ministero per lo Sviluppo Economico il contributo economico per la realizzazione di un programma di investimenti finalizzato alla realizzazione di serre per la coltivazione del basilico. Non solo, lo stesso Ministero aveva presentato anche un’ingiunzione per chiedere la restituzione di parte delle somme erogare.
Paola Spiaggiari, imprenditrice locale, titolare dell’omonima ditta individuale operante nella coltivazione di piante floricole ed ornamentali e nella coltivazione del basilico, ha presentato ricorso al Tar, rappresentata dagli avvocati Marco Ascheri e Glauco Stagnaro, e si è vista accogliere il proprio ricorso. Non dovrà restituire nemmeno un euro.
In particolare il Tar ha accolto il ricorso dell’imprenditrice per quel che concerne “la prescrizione dell’azione di restituzione di quanto asseritamente pagato in eccesso”.
“La data di inizio del termine prescrizionale – scrivono i giudici – deve individuarsi in quella di trasmissione al Ministero, da parte della banca convenzionata per l’istruttoria Europrogetti & Finanza s.p.a., della ‘relazione sullo stato finale del programma di investimenti’ , specificamente riferita all’iniziativa della ditta Spaggiari Paola e redatta sulla base della documentazione finale di spesa predisposta dal soggetto responsabile del patto territoriale (la Spei), trasmissione avvenuta con nota ricevuta dal Ministero in data 3.3.2006.
Donde il compimento, alla data del 24.3.2016 di adozione del provvedimento impugnato, della prescrizione ordinaria decennale, non avendo il Ministero prodotto in giudizio atti di interruzione della prescrizione”.
LA STORIA
Paola Spaggiari aveva presentato, nell’ambito del patto territoriale agricolo dell’imperiese, domanda di contributo per la realizzazione di un programma di investimenti del valore di oltre 1 milione e 200 mila euro, finalizzato alla realizzazione di serre per la coltivazione del basilico ed opere di miglioramento del fondo, mediante realizzazione di un fabbricato polifunzionale per il confezionamento e lo stoccaggio del prodotto agricolo, con area destinata a frantoio, area per la trasformazione dei prodotti agricoli ed uffici.
Il contributo veniva concesso con Decreto Ministeriale, che lo determinava in via provvisoria in 468.142,35 euro. La Cassa Depositi e Prestiti successivamente effettuava erogazioni per complessivi 421.328,12 euro.
Con verbale di accertamento di spesa, però, l’apposita commissione riteneva non ammissibili una serie di spese e pertanto la Società per la Promozione dello Sviluppo Economico dell’Imperiese s.r.l. in liquidazione (Spei), soggetto responsabile del patto territoriale, rideterminava il contributo finale da concedersi in via definitiva nella minor somma di 384.559,85 euro, rispetto agli iniziali 468.142,35 euro.
La Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico chiedeva così la restituzione di quanto indebitamente erogato in eccesso, pari ad 36.768,27 euro, oltre alle spese di istruttoria (2.948,65 euro) e agli interessi (3.019,85 euro), per un totale di 42.736,77 euro.