“Se venisse un Commissario, credo che la prima cose che farebbe, perché lo farei anche io ora che conosco le dinamiche di funzionamento degli enti, sarebbe quella di dichiarare il dissesto economico del Comune. Questo è uno dei motivi per cui faccio appello ai consiglieri comunali”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Imperia Carlo Capacci dopo le dimissioni dei quattro assessori del Partito Democratico Giuseppe Zagarella, Giuseppe De Bonis, Enrica Chiarini e Fabrizio Risso.
“Ho ricevuto gli assessori del PD che mi hanno consegnato le dimissioni così come avevano annunciato – ha dichiarato Capacci ai cronisti presenti in Comune a Imperia – Mi dispiace dal punto di vista umano perché comunque sono stati 4 anni e mezzo di collaborazione proficua. Purtroppo le dinamiche della politica che io, ripeto, non conosco e più passa il tempo e più mi stupiscono, perché vanno al di là dell’umana comprensione, hanno fatto sì che presentassero le dimissioni. Li ringrazio per il lavoro svolto.
Onestamente non so cosa succederà a questa amministrazione da qui a fine mandato. Io spero che i consiglieri comunali abbiano a cuore la città e mi consentano di arrivare sino a fine mandato per fare le cose che la città e i cittadini richiedono. Il Comune di Imperia dal 2012 si trova in una situazione finanziaria critica. Siamo spesso chiamati dalla Corte dei Conti a riferire sulla stato di avanzamento delle operazioni di risanamento che questa amministrazione sta portando avanti. Se venisse un Commissario, credo che la prima cosa che farebbe, perché lo farei anche io ora che conosco le dinamiche di funzionamento degli enti, sarebbe quella di dichiarare il dissesto economico del Comune.
Con la conseguenza che per i prossimi 10 anni ci sarebbe un piano di risanamento economico che impedirebbe di fare investimenti della città. Con un’amministrazione in carica, invece, questo si può evitare, perché si possono mettere in pratica azioni di un certo genere. Questo è uno dei motivi per cui faccio appello ai consiglieri comunali.
Mozione di sfiducia? La mozione per essere presentata ha bisogno di 13 firmatari e per essere approvata di 17 voti favorevoli. Se ci sarà una mozione di sfiducia accetterò il verdetto. Non è che posso fare il rivoluzionario e andare contro le regole della democrazia. In caso di mozione di sfiducia, comunque, penso che i consiglieri una mano sulla coscienza se la dovrebbero mettere. Io faccio presente che ho un lavoro e non ho bisogno di stare qua. Se posso lavorare per i cittadini di Imperia lo faccio volentieri, se invece dovrò andare via per la volontà di 17 consiglieri lo accetterò.
Giunta? È necessario un azzeramento, ma non per mancanza di fiducia verso gli attuali assessori, ma per una questione tecnica che serve per diminuire il numero dei componenti della Giunta, perché io intendo diminuirlo e non rimpiazzare i quattro dimissionari. Ci sarà un azzeramento della Giunta e una rinomina degli attuali assessori con una ridistribuzione delle deleghe. Forse potrebbe esserci la necessità di sostituire uno dei quattro assessori dimissionari”.