La Polizia di Stato ha portato a termine, nella giornata di ieri, una complessa attività investigativa a carico di alcuni soggetti extracomunitari considerati responsabili di un vero e proprio traffico di esseri umani dall’Italia verso altri paesi UE; quattro di loro sono stati arrestati nel territorio della provincia di Imperia: Kossi Anigoleme, 33enne del Togo, David Camara, 20enne del Burkina Faso, Yacouba Konatè, 28enne della Costa d’Avorio e Mouhamed Compaorè, anch’egli 28enne della Costa d’Avorio, tutti domiciliati presso sedi CAS gestite dalla cooperativa “L’Ancora”, dai poliziotti delle Squadre Mobili di Imperia e Latina e del Commissariato di Ventimiglia.
L’indagine nasce da una segnalazione fatta alla Squadra Mobile di Latina, lo scorso settembre, in merito ad un probabile sfruttamento sessuale che avveniva all’interno di un centro di accoglienza della provincia laziale. Gli investigatori nell’indagare su questo reato, poi rivelatosi inesistente, sono incappati in un giro di trasferimento di uomini da quella provincia fino alla Francia.
L’attenzione investigativa posta su alcune utenze telefoniche utilizzate da migranti provenienti dal centrafrica ha consentito di individuare due diversi gruppicriminali dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dall’Italia verso altri paesi dell’Unione Europea; gruppi che fanno capo a due soggetti africani, di stanza rispettivamente nei comuni di Milano, Vigevano (PV) e Ventimiglia.
È stato riscontrato che il gruppo di trafficanti si adoperava per favorire il transito dall’Italia verso la Francia di numerosissimi migranti provenienti dai paesi del centro Africa, per mezzo dei treni sulle tratte internazionali.
Il prezzo richiesto dai passeur oscillava dal 150 ai 300 euro per ciascun migrante, in relazione alle condizioni economiche degli stessi:
“…non c’è problema appena che arrivi ti faccio partire una sola volta, basta che tu porti i soldi puliti non falsi perché noi non mangiamo i soldi falsi…”; “…appena hai l’occasione esci da li dentro e vieni, andiamo a recuperare i soldi e te ne vai via... non fare le impronte per favore ti prego, non fare le impronte…”; questa l’intercettazione tra uno degli arrestati e un migrante.
Dalle indagini è emerso, altresì, che i trafficanti facevano transitare verso la Francia una decina di migranti al giorno, tra cui molti minorenni non accompagnati. Questi alcuni dei brani dei colloqui intercettati:
Uomo: c’è un ragazzino mio piccolo che vuole andare in Francia;
Arrestato: … adesso dove sta?
Uomo: sta anche lui a Latina
Uomo: io passo il numero tuo al ragazzo così parlate.
Arrestato: si ho capito! ti sto chiedendo che età hai dato?…
Migrante: ho detto di avere 15 anni…
Arrestato: quella data che hai dichiarato è normale?
Migrante: si! …”.
Uomo: …weeee mi hanno beccato …
Arrestato: …come ti hanno beccato?…
Uomo: mi hanno fatto fermare…
Arrestato: ahh perchè non hai detto che sei minore? ieri non ti ho detto di dire che sei minore…
Migrante minore: …ehh ho detto che sono minore, …quando mi hanno fermato gli ho dato
il certificato di nascita, ho fatto del tutto ho anche pianto, gli ho
detto che sono minore ma mi hanno detto di no …
Arrestato: … sui documenti tuoi hai scritto che sei minore no? …
Migrante: weee perchè sul mio certificato di nascita è scritto che sono minore di 15
anni …stiamo arrivando siamo tanti non sono solo, camminiamo a piedi per arrivare li (n.d.r. Ventimiglia) …
I migranti venivano fatti viaggiare sui treni, nascosti all’interno di spazi tecnici estremamente angusti e pericolosi per l’incolumità dei viaggiatori; molti degli stranieri sono stati trovati per tempo, nel corso dei controlli effettuati dagli agenti della Polizia di Stato a bordo dei convogli in partenza dalla stazione ferroviaria di Ventimiglia.
Alcune conversazioni testimoniano le condizioni inumane cui venivano sottoposti i migranti durante il viaggio dall’Italia verso la Francia:
Arrestato: …pronto fratello sei entrato dentro?
Uomo: … però qua è troppo stretto!…”;
Arrestato: ok, devi rimanere dentro! appena che hai attraversato la frontiera ti dirò
come devi aprire…
Uomo: qui è stretto!…
Arrestato: ti ho detto che devi rimanere li dentro fino alla prossima fermata…!
Arrestato: c’è un bidone d’acqua li dentro … nasconditi dietro quel bidone.
Le condizioni al limite della sopportabilità umana in cui viaggiavano i migranti, letteralmente stipati in spazi ove vige il divieto di accesso alle persone, venivano documentate in occasione di un servizio di polizia giudiziaria espletato presso la stazione ferroviaria di Ventimiglia.
Uomo: si pronto (a bassa voce)… stanno sempre venendo ad aprire questa porta
Qua… alla nostra porta ci sono delle persone che vengono ad aprire … non
va bene cosi? … (sembrerebbero controlli della Polizia n.d.r.)…
Arrestato: chiudetevi dentro! potete chiudervi dentro, cosi potete bloccare!
I quattro fermati in questa provincia – l’ultimo dei quali è stato rintracciato solo nella tarda serata – sono stati condotti nel carcere di Imperia, in esecuzione del decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Latina.