“Spese non giustificate sia di natura privata che per consulenze, oltre all’ipotesi di una non regolare tenuta dei libri sociali, che avrebbero fatto emergere una situazione finanziaria che si discosterebbe dalla realtà”. È questa la contestazione mossa dalla Procura della Repubblica di Imperia nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal Procuratore Grazia Pradella e affidata alla Guardia di Finanza, che ha travolto Rivieracqua, la società consortile incaricata della gestione del servizio idrico in provincia di Imperia.
Due le ipotesi di reato, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in bilancio, e tre gli indagati, il presidente Massimo Donzella, difeso dall’avvocato Alessandro Moroni, e i componenti del cda, Sonia Balestra e Gabriele Saldo (ex amministratore delegato), difeso dall’avvocato Alessandro Mager.
Nel corso della giornata odierna le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni presso alcuni studi professionali e presso le sedi amministrative di Rivieracqua, a Imperia e Sanremo. Gli investigatori hanno sequestrato una corposa documentazione che ora dovrà passare al vaglio degli organi inquirenti per verificare eventuali irregolarità dal punto di vista contabile.
L’inchiesta sarebbe partita a seguito di alcuni esposti presentati da alcuni piccoli Comuni soci di Rivieracqua.
In particolare alcuni Comuni sarebbero entrati all’interno della società consortile pagando una quota ridotta, ma ritrovandosi poi a dover sostenere spese di gestione elevatissime, pari a 4-5 volte le spese di partecipazione societaria.
Si tratta della seconda inchiesta giudiziaria che coinvolge Rivieracqua negli ultimi mesi. La prima, per i cosiddetti “concorsi truccati”, aveva portato agli arresti del direttore generale (poi dimessosi) Gabriele Saldo e del consulente, presidente della Commissione d’esame, Federico Fontana.
L’OPERAZIONE
PERQUISIZIONI GUARDIA DI FINANZA
DONZELLA LASCIA LA SEDE DI RIVIERACQUA
SALDO LASCIA LA SEDE DI RIVIERACQUA