Si fa incandescente il clima a Imperia. Dopo gli atti intimidatori di cui è stata vittima Andreina Puccioni, ex consigliere del cda Amat, questa mattina ignoti hanno preso di mira l’ingresso del Comune di Imperia.
Poco prima del portone di ingresso, con l’ausilio, probabilmente, di ketchup, è stata composta la scritta “Tiburzi“, mentre la serratura del portone di ingresso di Palazzo Civico è stata riempita di colla, tanto che i dipendenti, al loro arrivo, sono stati costretti a entrare da un ingresso laterale. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, oltre alla Polizia Scientifica e alla Digos.
Il timore è che si tratti di un messaggio intimidatorio alla classe politica locale, sia per l’attuale situazione politica in Comune, sia per il caso Rivieracqua, società consortile incaricata della gestione del servizio idrico in provincia di Imperia, travolta da un’inchiesta giudiziaria e a rischio fallimento per un’istanza presentata da Amat.
La scritta, composta con il ketchup, per rievocare il sangue, preoccupa non poco gli inquirenti. Domenico Tiburzi, infatti, fu un brigante attivo nella Maremma nell’800. Divenne un eroe del popolo in quanto uccideva in risposta alle ingiustizie sociali. Uccise molti briganti, colpevoli di essersi macchiati di gravi reati, diventando una sorta di “Robin Hood” dei tempi moderni, per aver utilizzato parte del denaro ottenuto durante il periodo di brigantaggio per aiutare i più poveri.
Non è escluso che il riferimento possa essere anche il film “47 Morto che Parla” con protagonista Totò. Film nel quale proprio Totò, rivolto a uno dei personaggi della pellicola, dice “Sindaco Tiburzi, è giunta la tua ora”.
La Polizia Scientifica ha analizzato a lungo la scena del “crimine” per raccogliere elementi utili all’indagine e identificare gli autori di un gesto che alza ulteriormente il clima di tensione che si respira in città negli ultimi giorni.