23 Novembre 2024 13:17

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23 Novembre 2024 13:17

DIANO MARINA CHIEDE L’AUTONOMIA ALLA REGIONE. SÌ DEL CONSIGLIO AL REFERENDUM O ALLA TRATTATIVA CON LO STATO/ I DETTAGLI

In breve: Il consiglio comunale di Diano Marina ha approvato la delibera "autonomista" dell'amministrazione a trazione leghista.

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Il consiglio comunale di Diano Marina ha approvato la delibera “autonomista” dell’amministrazione a trazione leghista. Con i voti della maggioranza, i consiglieri di minoranza si sono astenuti anche se hanno espresso pareri favorevoli sulla pratica, è passata la richiesta del comune alla Regione Liguria al fine di “promuovere parallelamente sia le procedure di referendum regionale con lo stesso quesito proposto dalle Regioni Lombardia e Veneto nonché sia l’apertura del tavolo col Governo per attivare la devoluzione di maggiori competenze ex art. 116 Cost. con particolare riguardo all’istruzione, alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, ricerca, alimentazione, porti, casse di riparmio e credito bancario”.

“La Regione – ha detto l’assessore al bilancio Luigi Basso – può chiedere la competenza di queste materie, non si tratta di principi generali o di parole vuote, ma di cose che toccano tutti noi ogni giorno. Invito anche a voler prendere atto che questa mozione non ha nessun intento politico o ideologico. È la completa e diretta applicazione dei principi fondamentali della nostra Repubblica. L’art. 116 della costituzione recita: “ulteriori forme e condizioni di autonomia possono essere attribuite ad altre regioni su iniziative delle regioni interessate”.

“Le motivazioni – interviene il consigliere Calcagno della lista “Diano Riparte”– sono meritevoli anche se non mi trovo d’accordo con il referendum. Il referendum del Veneto ha creato polemiche per le spese sostenute, considerate inutili perché già la Regione ha la possibilità di agire senza Referendum”.
“Le materie di interesse nazionale – ha detto Simone Borgarello del M5S – devono essere gestite dallo Stato ma se la Regione è virtuosa è giusto che lo Stato gli permetta di gestirle. Non capisco quale peculiarità voi intendente per richiesta di autonomia. Se le materie passano alle Regioni si possono avere ripercussioni sul benessere dei cittadini in quanto non si ha più la garanzia dello Stato. Se noi dimostrassimo di essere più bravi dello Stato potremmo chiedere l’autonomia ma solo in quel caso”.
“Già oggi la Regione Liguria – replica l’assessore Bassogestisce la Sanità con livelli di eccellenza a livello nazionale e forse europea. Il Referendum è una strada, quando si chiama a votare la gente non è mai una cosa inutile”.

“La richiesta – commenta il sindaco Chiappori – che facciamo nei confronti della regione, ovvero di attivarsi in senso autonomista mi porta indietro nel tempo. Meglio spendere soldi che l’abbattimento di qualche traliccio come hanno fatto in altre regioni, oggi autonome. Eravamo partiti dal discorso delle autonomie per arrivare a quello della confederazione tipo la Svizzera con i cantoni e le autonomie sulle varie materie. C’è un sacrosanto diritto di un popolo che è l’autodeterminazione. Riparto dalla richiesta di un Referendum, oggi noi abbiamo dei settori dove operiamo ma sempre con il controllo dello Stato. Gli esteri, l’esercito e la moneta rimangano pure a Roma ma poi per quanto riguarda noi, le scuole, il turismo, il demanio, la sanità dobbiamo gestirle in prima persona. Se fosse una cosa seria, il demanio sarebbe del comune così la Bolkestein non avrebbe più valore”.

Il consiglio comunale ha anche approvato, con l’astensione del consigliere Borgarello (M5S) un’integrazione del Regolamento Applicazione Sanzioni Paesaggistiche. Passa con i voti della maggioranza la ratifica della deliberazione della Giunta Comunale n. 143 del 16.10.2017 ad oggetto “Variazione d’urgenza n. 4 al Bilancio di Previsione Finanziario 2017/2019 (art. 175, comma 4, del D.Lgs. 267/2000)”.

Nel dettaglio si tratta di interventi che riguardano il settore quinto per maggiori spese per 576,466 euro di cui 150 mila  per riqualificazione di piazzale Taramasco e la sua viabilità, 78 mila euro per dei lavori in via Diano San Pietro, 80 mila euro per la vasca accumulo di via Diano Calderina, 233 mila per lavori in via Divina Provvidenza e 83 mila euro per la pulizia dei torrenti. Infine si è approvata, la minoranza si è astenuta, la vendita di una piccola porzione di Strada Savoia sul quale è stato costruito un fabbricato privato per un valore di 5 mila euro.

IL TESTO DELLA MOZIONE SULL’AUTONOMIA

“Il terzo comma dell’ articolo 116 della Costituzione prevede la possibilità di attribuzione, mediante legge statale, alle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in determinate materie, sulla base di un’intesa tra lo Stato e la Regione interessata, sentiti gli Enti Locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119 della Costituzione;

• Le materie, di cui al punto precedente, sono: rapporti internazionali e con l’Unione Europea delle Regioni, commercio con l’estero, tutela e sicurezza del lavoro, istruzione (salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con l’esclusione dell’istruzione e della formazione professionale), professioni, ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi, tutela della salute, alimentazione, ordinamento sportivo, protezione civile, governo del territorio, porti e aeroporti civili, grandi reti di trasporto e di navigazione, ordinamento della comunicazione, produzione, trasporto, distribuzione nazionale dell’energia, previdenza complementare e integrativa, armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali, casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale, enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale (III comma dell’articolo 117), organizzazione dei giudici di pace (lettera l del II comma dell’articolo 117), norme generali dell’istruzione (lettera n), tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali (lettera s); 

PRESO ATTO CHE l’autonomia politica e amministrativa delle Regioni è un valore di rango costituzionale, sancito dal II comma dell’articolo 114 della Costituzione, la cui estensione è disciplinata soprattutto dal Titolo V della Costituzione, e deve essere intesa quale processo di crescita sociale del Paese attraverso l’organizzazione ottimale dei soggetti istituzionali che costituiscono la Repubblica, in un’ottica che valorizzi il principio di sussidiarietà;

RITENUTO CHE l’obiettivo di ottenere una maggiore autonomia regionale è, oggi, la migliore soluzione sia per contrastare la crisi economica, sia per ristabilire corretti meccanismi di responsabilizzazione, trasparenza e partecipazione dei cittadini e dei rappresentanti politici, a beneficio esclusivo della comunità ligure;

CONSIDERATO CHE la dimensione economico – produttiva, turistica e sociale, le proprie tradizioni locali rappresentano un oggettivo elemento di caratterizzazione della Regione Liguria;

IMPEGNANO IL SINDACO E IL CONSIGLIO COMUNALE 

A sostenere ogni iniziativa avente la finalità di fornire una maggiore autonomia, nelle materie elencate in premessa, alla Liguria.

INVITANO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E LA GIUNTA REGIONALE 

A promuovere parallelamente sia le procedure di referendum regionale con lo stesso quesito proposto dalle Regioni Lombardia e Veneto nonché sia l’apertura del tavolo col Governo per attivare la devoluzione di maggiori competenze ex art. 116 Cost. con particolare riguardo all’istruzione, alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, ricerca, alimentazione, porti, casse di riparmio e credito bancario”.

 “Ritengo estremamente importante, con la riforma del titolo 5 nel 2001. La Regione può chiedere la competenza di queste materie, non si tratta di principi generali o di parole vuote, ma di cose che toccano tutti noi ogni giorno. Invito anche a. voler prendere atto che questa mozione non ha nessun intento politico o ideologico. È la completa e diretta applicazione dei principi fondamentali della nostra Repubblica.
L’art. 116 della costituzione, ulteriori forme e condizioni di autonomia possono essere attribuite ad altre regioni su iniziative delle regioni interessate.
Calcagno: le motivazioni sono meritevoli anche se non mi trovo d’accordo con il referendum. Il referendum del veneto ha creato polemiche per le spese sostenute, considerate inutili perché già la Regione ha la possibilità di agire senza Referendum.
Borgarello: Le materie di interesse nazionale devono essere gestite dallo stato ma se la regione è virtuosa è giusto che lo stato glielo permetta. Non capisco quale peculiarità voi intendente per autonomie. Se le materie passano alle regioni possono avere una ripercussione. Se noi dimostrassimo di essere più bravi dello Stato potremmo chiedere l’autonomia.
Basso: Già oggi la Regione Liguria gestisce la Sanità, gestita con livelli di eccellenza a livello nazionale e forse europea. Il Referendum è una strada. Quando si chiama a votare la gente non è mai una cosa inutile. Livello di partecipazione ai Referendum non è inutile. Tutti i dispositivi elettronici sono stati donati alle scuole.
Chiappori: La mia esperienza e questa richiesta che facciamo nei confronti della regione di attivarsi in senso autonomista mi porta indietro nel tempo. Meglio spendere soldi che l’abbattimento di qualche traliccio. Eravamo partiti dal discorso delle autonomie per arrivare a quello che era la confederazione tipo la Svizzera con i cantoni e le autonomie sulle varie materie. C’è un sacrosanto diritto di un popolo che è l’autodeterminazione. Riparto dalla richiesta di un Referendum, oggi noi abbiamo dei settori dove operiamo ma sempre con il controllo dello Stato. Gli esteri, l’esercito e la moneta ma poi per quanto riguarda noi, le scuole, il turismo, il demanio, la sanità. Se fosse una cosa seria, il demanio sarebbe del comune così la Bolkestein non avrebbe più valore. La tassa di soggiorno, siamo obbligati ad applicarla.
passa ma la minoranza si astiene.

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