“Quando, lo scorso settembre, abbiamo chiesto le dimissioni del presidente e di tutto il CdA della società Rivieracqua, in seguito al rinvio a giudizio del direttore per le mancanze legali a seguito del concorso per l’assunzione di un dipendente, non conoscevamo, e non potevamo immaginare, che Rivieracqua fosse così mal amministrata”. A scrivere è la segreteria del Partito della Rifondazione comunista.
Oggi, alla luce delle recenti accuse di truffa, abuso d’ufficio e falso in bilancio, riteniamo indispensabile non solo il ricambio di tutto il CdA, ma reputiamo dovuto ed imperativo che i comuni, in qualità di azionisti – e quindi proprietari – della società Rivieracqua debbano avere strumenti di controllo molto più incisivi e che la cosa pubblica debba rispondere ad un coordinamento dei comuni in modo più puntuale.
A nostro parere manca totalmente il ruolo dell’Amministrazione Provinciale, anche perché, essendo Rivieracqua una società legata al nostro territorio, riteniamo che tale istituzione debba coordinare e cogestire un livello di servizio così importante per tutta la provincia.
Per questo è necessario tornare ad una legislazione elettorale per le provincie che dia garanzia di rappresentanza ai cittadini di tutto il territorio provinciale”.