Esce dal silenzio, dopo circa 3 anni dalle sue dimissioni in forte polemica con il sindaco Carlo Capacci. Stiamo parlando dell’ex sindaco Paolo Strescino, il candidato al consiglio comunale più votato nelle scorse elezioni.
“Negli ultimi anni – ha detto Strescino – non ho svolto politica attiva, né in città né in altre parti. Perché proprio oggi? Perché credo chi come me, insieme ad altri, ma forse più io di altri ha individuato un progetto che gli imperiesi, sostenendo il sindaco Capacci, abbiamo approvato a larghissima maggioranza. Il progetto l’ho pensato, l’ho seguito e portato avanti insieme ad altri. Ci sono liste intere che hanno preso tanti voti quanto Paolo Strescino e allora mi sono detto, sollecitato dalla gente, di intervenire e perché sono 21 anni che mi occupo della mia città.
La situazione di oggi è il frutto delle scelte passate. Se un sindaco, in quasi 5 anni di mandato si trova con una forza numerica in consiglio comunale di 8-6-5 consiglieri, come può pretendere di continuare a fare il sindaco? Non lo dico a Carlo Capacci, lo dico in generale, questa è una regola del nostro paese. Uno non può fare il sindaco se non ha una maggioranza in consiglio comunale. Imperia sta vivendo una situazione estremamente delicata. Non è che ho la presunzione di dire che adesso torno e risolvo i problemi però al contempo mi fa male vedere la mia città che ha potenzialità enormi che non vengono sfruttate.
Se posso, da ex sindaco, dico attenzione che qui portiamo la città in un ulteriore pasticcio. Se la prossima amministrazione, che sia quella di chi sia, non sarà solida e stabile non ne usciamo. Non è un attacco a nessuno dal punto di vista personale ma siamo davanti a una maggioranza che dal primo giorno ha iniziato a perdere pezzi.
Qualcuno può dire che si sono messi d’accordo sulle poltrone, se le sono spartite, quando è successo un po’ di casino: io non ho preso quello, tu non hai preso questo ed ecco lì che è sceso il tendone. Secondo me è successo anche quello, il problema è che alla base del programma elettorale che ha sostenuto il sindaco Carlo Capacci questi ragionamenti non ci dovevano essere perché se no avremmo fatto come quelli di prima dove io ero, e come noto ho rotto, e siccome quelli di adesso facevano esattamente come quelli di prima me ne sono andato. Una certa piega poltronizia questa amministrazione evidentemente l’ha presa.
RIVIERACQUA – AMAT
“Non entro sul piano giudiziario, sul piano amministrativo dico che il problema del ciclo delle acque fosse un problema enorme lo si sapeva da 5 anni. Non è che il sindaco Capacci è arrivato in comune pensando di non dover risolvere il problema dell’acqua. Io da sindaco ho sempre preso decisioni nel rispetto delle leggi a tutela della società partecipata AMAT che è un patrimonio della città di Imperia, importante. È una di quelle società che non ha quasi mai dato problemi al comune di Imperia. Il problema non è arrivato come un fulmine a ciel sereno, si sapeva da un pezzo che c’era. Il presidente Pirero ha mandato più e più e-mail alla provincia al sindaco Capacci tanto e vero che Capacci ha preso una posizione che avrei preso anch’io, corretta a tutela di Amat e della città, questo va bene ma io mi domando quando lui o chi per lui alle riunioni dell’AATO che posizioni ha preso, che interventi ha fatto? Adesso mi sembra che si chiuda la stalla quando i buoi sono scappati. Capacci sì, posizione corretta ma tardiva”.
“Qualcuno in consiglio comunale cosa fa? Attacca la Pirero per l’incarico. Sicuramente è poco opportuno ma non è contro legge e poi il problema è un altro. Il fatto è che in questa città si sono sempre dati i posti di sottogoverno a persone che non erano in grado, io stesso l’ho fatto e me ne assumo le responsabilità ma con la Pirero non ho sbagliato, ha fatto la scelta giusta nell’interesse della società. Trovo cervellotico che l’opposizione critichi la persona ma non affronti il tema”.
DEPURATORE
“Io non posso pensare che oggi la città di Imperia non ha l’assessore all’ambiente, e il depuratore chi lo segue? Quello va seguito tutti i giorni. Lessi che il sindaco, circa un anno fa aveva ritirato le deleghe al vice e all’assessore De Bonis, scusate ma qua non siamo mica al campetto della parrocchia, il comune di Imperia è fatto di regole politiche e amministrative. Non si sgoverna a questa maniera, che uno si alza al mattino e fa quello che vuole”.
CAPACCI
“Carlo Capacci aveva la forze per prendere le decisioni però bisognava prenderle parlando, ragionando, discutendo non dentro un ufficio del comune con tre persone o per telefono. Ogni cosa che si fa bisogna ragionare bene”.
PORTO DI IMPERIA
“Io non sono sindaco da sei anni suonati, sono andato a casa in mala maniera, un po’ bistrattato, avevano fatto una mozione allucinante, poi non hanno avuto il coraggio di votarla, di una gravità inaudita. Io ci sono passato sopra e l’avrei presa abbastanza bene se ne frattempo, passati sei anni avessi visto muoversi una mattonella su sto porto. Zero. Secondo me sono aumentati i problemi, questo è il problema della città di Imperia, risolvere questo problema potrebbe forse trovare anche un equilibrio. Ci sono temi in questa città che devono trovare una condivisione, il prossimo sindaco non interpreti il consenso con un “adesso decido tutto io”. Vedo che ci sono avvocati che litigano, cause che si perdono, decisioni importanti che devono arrivare. Io non dico che lo avrei risolto ma analizzo la situazione in sei anni non mi pare si sia fatto un passo in avanti e la città ne patisce”.
TURISMO
“Si sarebbe dovuto fare una riqualificazione di Calata Cuneo. Perché non è stata fatta? Cosa c’era di più importante? Si deve puntare sul turismo, le industrie hanno chiuso, l’Agnesi è chiusa, per fortuna che c’è qualche industriale che tiene, però non è che su quel versante c’è un’autostrada spianata. Si deve puntare sul turismo, sulla ricettività turistica. Imperia città dello sport. Le amministrazioni del centro destra ci hanno lavorato eccome e a voi sembra che qualcuno ci stia lavorando?”
LA PISCINA
“Tutti mi dicevano: Strescino fai politica in piscina. Bisogna vedere che tipo di politica si usa in piscina, tutti hanno fatto politica in piscina i nomi li sapete tutti però nessuno si è scandalizzato. Quando io ho detto che ci sarebbero stati problemi mi sono sentito rispondere che parlavo per interessi personali. Mi chiedo ancora quali. Ramone? è stata un’operazione come quella che ha portato Capacci sindaco e su entrambi i versanti i risultati non sono stati buoni perché io rispondo per quello che faccio io. Quando uno è maggiorenne e vaccinato non devo controllarlo tutto il tempo. Io ho rotto con tutti in tempi non sospetti, io in consiglio comunale non sono rappresentato da nessuno. Montesano, Vassallo? No, e credo che loro ci tengano a dire che io non li rappresento. All’ultima commissione di vigilanza sono arrivati quelli della Rari che hanno detto che andava tutto bene e che avrebbero ripreso il nuoto agonistico. Il problema è che si sono dimenticati di parlare dei bilanci, dei debiti e della situazione della pallanuoto. Prima ci giocavano gli scudetti e le coppe, sono arrivati questi e hanno fatto un pasticcio dal punto di vista sportivo senza aver dato il buon gusto di dare spiegazioni. La piscina è una struttura pubblica e non bisogna farci il business ma fare sport, ci vanno i bambini. Prima hanno detto che avrebbero rimesso il nuoto e poi non l’hanno fatto. Il sindaco e l’assessore allo sport hanno detto che sono questioni interne alla Rari Nantes, sbagliato voi ve ne dovete occupare perché gli diamo un sacco di soldi tutti gli anni”.
VIABILITÀ
“Io ricordo che avevo consigliato a Capacci di non fare l’assessore alla polizia municipale e alla viabilità perché ci sono sempre una serie di problemi che lo avrebbero esposto come sindaco. Via Santa Lucia è stato uno dei primi segnali che mi hanno fatto preoccupare, il modus operandi con cui è stato affrontato il tema e credo che non ci sia una visione complessiva del tema viabilità ad Imperia. Scelte fatte a macchia di leopardo senza una visione dall’alto e ciò crea grandi problemi”.
MUSEO NAVALE – PLANETARIO
“Ricordo riunioni di ore su quanto fosse fondamentale nel museo navale il planetario dal punto di vista della tenuta economica-finanziaria. Mi pare che la gara sia ferma, ci sono ricorsi”
CAVOUR E POLIVALENTE
“Il Cavuor è chiuso così come il Polivalente. Una città deva avere un teatro, così non va bene. Mi ricordo che nell’anno del 150° anniversario dell’unità nazionale mi convinsero a fare l’opera lirica, c’era Verdi, mi ricordo il teatro strapieno di stranieri e non eravamo in stagione. Il teatro è fondamentale perché poi da quello partono tantissime altre cose. Guardate il Festival Grock, l’ultimo è stato fatto a Villa Scarsella a Diano Marina e non va bene. Il festival Grock ha premiato Albanese, Paolo Villaggio, cerchiamo di tenere alta l’asticella perché se no perdiamo tutto”.
PUC
“Ho seguito la conferenza stampa della pista ciclabile e anche lì mi domando come si possano prendere delle decisioni così importanti per il futuro della città con una giunta con 4 assessori e un consiglio comunale con 8 consiglieri. Detto questo la cosa è più importante dal 1923, la nascita di Imperia. Il PUC era nel programma e non è stata fatta neanche una riunione. Il PUC si che cambia la città, sia dal punto di vista urbanistico, turistico, sportivo, ricettivo, artigianale, commerciale e invece zero, neanche una riunione. Il programma non l’ho scritto solo io ma lo so a memoria, qualcosa non ha funzionato”.
DIMISSIONI ASSESSORI PD
“Il sindaco prendendo una posizione corretta su Rivieracqua finisce che fa anche la vittima. La politica suicida del PD imperiese è stata quella di sostenere Capacci fino all’inverosimile, su cose inaccettabili, e poi mollarlo quando avevano torto. Il PD secondo me la prossima volta è fuori partita”.
SI RICANDIDERÀ?
“È uno dei temi da evitare, o si mette mano in maniera, la più largamente condivisa, ai problemi della città o non si va da nessuna parte. Oggi non c’è solo il problema di chi fa il sindaco ma ci saranno anche quelli che devono andare in giunta e nella multiutility e bisogna dire chi saranno gli assessori e nella multiutility”.
UN PARERE SU SINDACO E ASSESSORI?
“Nessuna pagella ma ci sarebbero molti senza voto perché ci sono stati alcuni elementi su cui avevo aspettative. Sono rimasto deluso da alcuni che avrebbero avuto anche le capacità. Purtroppo però questa classe dirigente, politico-amministrativo della città è schiacciata tra l’eredità precedente e quello che verrà e quindi è un momento estremamente difficile e nessuno riesce a esprimersi come potrebbe. Io le critiche più feroci nei confronti del sindaco le ho sentite dai suoi assessori, quindi quelli che hanno condiviso con lui il percorso in maniera più stretta. In quelle occasioni, datate ormai, ho detto di andare via, di fare come ho fatto io, se non si è in linea e in minoranza te ne vai, è una regola. Io ho preso atto di una regola deludendo le oltre 600 persone che mi hanno votato ma ho preso atto di una situazione all’interno della maggioranza”.
CLAUDIO SCAJOLA SINDACO?
“Nell’immaginario collettivo conserva un favore sulle sue capacità di sindaco. Una parte della città gli riconosce che probabilmente che potrebbe fare bene il prossimo sindaco e sotto un certo aspetto ne sono convinto pure io. Però al contempo, non per colpa sua, è una questione anagrafica, secondo me ormai uno deve prendere atto del proprio ruolo. Ha comunque una grande conoscenza della città, io avrei un po’ di difficoltà, non per una questione personale ma per una questione più generale di visione delle cose”.