Sono Danilo Meo e Davide Birocchi i due agenti di Polizia indagati dalla Procura della Repubblica di Imperia con l’accusa di peculato, truffa e riciclaggio. I due sono stati interrogati nella giornata di ieri, lunedì 27 novembre, da Grazia Pradella, Magistrato titolare dell’inchiesta. Secondo l’ipotesi accusatoria i due agenti, uno in servizio presso l’ufficio porto d’armi della Questura di Imperia, l’altro a Ventimiglia, in pù occasioni avrebbero ritirato le armi senza poi però portarle al macero, ma rivendendole.
Danilo Meo se è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Davide Birocchi ha risposto alle domande del Pubblico Ministero. L’inchiesta ha preso il via a seguito di alcune irregolarità emerse nel corso delle verifiche sulla procedura di distruzione delle armi.
Tra le contestazione mosse dalla Procura anche la rivendita di alcune marche da bollo.
Nel dettaglio, gli agenti (da alcune settimane sono stati trasferiti ad altro incarico,ndr), secondo l’accusa, ritiravano le armi, fucili e pistole, che gli utenti, anche a seguito della nuova normativa in materia, riconsegnavano agli uffici preposti della Questura, ma al posto di mandarle al macero le avrebbero vendute a privati intascando i proventi. Rischiano una pena che va dai 3 ai 10 anni di carcere.