In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, appena celebrata domenica scorsa, vorrei fare il punto della situazione su quanto fatto in questa legislatura per contrastare questo triste fenomeno che non accenna a diminuire nel nostro Paese, in cui secondo i dati Istat nel 2014 6 milioni e 700 mila italiane sono state vittime di violenza o molestie nell’arco della propria vita” – afferma la senatrice ligure Donatella Albano del Partito Democratico.
“Il piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, di cui all’art. 5 del decreto legge 14 agosto 2013, n. 93 è stato completato impegnando 40 milioni di euro per il potenziamento dei centri antiviolenza, l’Avviso pubblico è stato emanato dal Dipartimento per le Pari Opportunità il 16 marzo 2016, utilizzando più di 12 milioni di euro annui per lo sviluppo delle reti di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli, tramite il rafforzamento delle case rifugio e dei servizi territoriali di assistenza, mentre nella prossima Legge di Bilancio lo stanziamento raddoppia a 30 milioni dal momento che dal monitoraggio è emerso che l’efficace allocazione delle risorse ha permesso il netto aumento del numero delle case rifugio e dei centri antiviolenza che sono passati rispetto al 2013 da 163 a 258 e da 188 a 296.
Il 24 marzo 2017 è stato siglato l’accordo tra ISTAT e Dipartimento delle Pari Opportunità per la messa a punto di una banca dati nazionale sulla violenza in grado di elaborare dati da fonti diverse come quelle sanitarie, delle Forze dell’Ordine, giudiziarie e delle strutture antiviolenza onde condurre studi approfonditi sul fenomeno e sugli stereotipi di genere e sulla tolleranza verso il fenomeno presso le fasce di popolazione, nel giugno di quest’anno un ulteriore accordo è stato siglato tra il Dipartimento per le Pari Opportunità e il CNR finalizzato al monitoraggio e alla valutazione del Piano straordinario, in attuazione degli impegni presi dall’Italia nella ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza domestica.
L’anno scorso, il 25 novembre 2016, i Ministeri della Difesa e dell’Interno hanno stipulato protocolli per la formazione del personale delle Forze dell’Ordine, del Dipartimento per le Pari Opportunità e del numero di pubblica utilità 1522 per un’efficace conoscenza del fenomeno e il suo monitoraggio, creando anche una app per smartphone e un sito internet dedicato al servizio 1522 dedicato alle vittime. In attuazione della Convenzione di Istanbul sopra citata sono stati impegnati più di 10 milioni di euro per lo sviluppo di azioni culturali e formative per eliminare gli stereotipi di genere, incentivare la cultura della tolleranza e del rispetto tra i sessi, per le azioni di tutela per le donne vittime di violenze fisiche e psicologiche.
Il 25 novembre 2016 sono stati ripartiti alle Regioni 13 milioni di euro per la formazione, il reinserimento lavorativo delle vittime, per la loro autonomia abitativa e per la creazione di sistemi informativi regionali relativi al fenomeno. Per un’efficace coordinamento tra Istituzioni nazionali e locali è stata istituita una cabina di regia interistituzionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In attuazione di quanto previsto ai commi 790 e 791 dell’Art. 1 Legge 28 dicembre 2015, n.208, sono state definite le linee guida nazionali per l’ASL in tema di soccorso e assistenza alle donne vittime di violenza, tenendo conto delle esperienze di locali di successo e fornendo un percorso mirato ad accompagnare la donna nella rete di servizi pubblici per aiutarla a uscire dall’esperienza di violenza subita, mentre nel nuovo Piano Nazionale 2017-2020 ora in fase di elaborazione, è prevista un’implementazione delle risorse con focus sulle violenze subite sui luoghi di lavoro e sugli orfani delle vittime di violenza”.