IMPERIA – Strescino – Capacci è scontro. Con una lettera di poche righe inoltrata alle persone che “contano”: il sindaco Carlo Capacci, il suo vice Giuseppe Zagarella, l’assessore alla cultura Sara Serafini, il segretario provinciale del Partito Democratico Pietro Mannoni, i capigruppo di maggioranza e altri pochissimi prescelti, il presidente del consiglio comunale Paolo Strescino, in qualità di membro di spicco del Nuovo Centrodestra, ha richiamato all’ordine sia il sindaco che i componenti della maggioranza sulla vicenda piscina comunale “Felice Cascione”.
Negli ultimi giorni, infatti, la piscina comunale gestita dalla Rari Nantes Imperia, società privata presieduta dall’imprenditore Luca Ramone, è tornata a far discutere per i presunti mancati interventi di manutenzione. Il capogruppo di Forza Italia Piera Poillucci, nei giorni scorsi, ha postato alcune foto che mostravano una situazione tutt’altro che rosea della struttura.
Inoltre, nella prossima seduta del consiglio comunale, sempre per volontà della Poillucci, sarà discussa una mozione inerente “all’applicazione della disciplina contrattuale vigente in ordine alla realizzazione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte del soggetto concessionario” nella struttura comunale.
Le posizioni della Poillucci, a parer di Strescino non adeguatamente contestate da parte della maggioranza, avrebbero portato l’ex sindaco a chiedere la rigorosa applicazione del contratto.
Strescino ha dato un vero e proprio ultimatum all’amministrazione Capacci: 72 ore per versare alla Rari Nantes il corrispettivo relativo all’adeguamento Istat, come previsto da contratto, e una presa di posizione in difesa della struttura e della sua gestione oppure la possibilità da parte dei membri del Nuovo Centrodestra di dissociarsi dalle posizioni della maggioranza, paventando una possibile uscita dalla stessa.
Una presa di posizione netta che va a complicare i rapporti tesi che l’amministrazione Capacci sta vivendo al suo interno da diverse settimane e che minano l’azione amministrativa sino ad oggi tutt’altro che incisiva.