Subito dopo il danneggiamento ai danni della porta della casa comunale di Imperia ed il rinvenimento, poco distante, della scritta “Tiburzi”, gli investigatori della Digos, al termine di una capillare attività info-investigativa, in pochi giorni, hanno dato un volto all’autore.
Un tale Tiburzi, circa due settimane prima, era stato identificato in Ventimiglia e deferito all’A.G. per insolvenza fraudolenta in quanto aveva abbandonato l’Hotel ove aveva precedentemente pernottato senza saldare il conto.
In quella circostanza, il soggetto aveva dato segni di profondo malessere personale e di un atteggiamento astioso nei confronti delle Istituzioni, colpevoli, a suo dire, di non attenzionare il suo stato di precarietà e di abbandono.
Si era immediatamente intuito, già dalle prime battute, che la scritta vergata con del Ketchup, potesse rimandare in qualche modo all’identità dell’autore. Ed infatti, il 27 u.s., TIBURZI V., pluripregiudicato calabrese di anni 35, è stato bloccato dalla squadra Volante di Imperia dopo aver consumato un furto di generi alimentari al supermercato Conad.
Accompagnato in Questura, al cospetto degli uomini della Digos, dopo aver, in un primo momento, negato ogni addebito, ha confessato di essere l’autore non solo del danneggiamento del portone d’ingresso del Comune ma anche di altri analoghi episodi che, nei giorni scorsi hanno interessato il territorio imperiese.
Nello specifico, si è attribuito il danneggiamento, mediante l’inserimento di colla all’interno della serratura, del portone di ingresso della sede dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, di Via Ivanoe Amoretti, 2. In quest’ultima occasione, ha altresì lasciato un messaggio, che ha riconosciuto come scritto di suo pugno, in cui spiegava le motivazioni di quella che, ha testualmente definito, “OPERAZZIONE COLLA E SERATURE DI IMPERIA”.
Ha altresì asserito, di essere l’autore dei danneggiamenti mediante inserimento di colla all’interno delle fessure per il prelievo del denaro, ai danni degli sportelli bancomat delle filiali della Banca Nazionale del Lavoro e della Banca Intesa.
Inoltre ha dichiarato di aver imbrattato una panchina di piazza della Vittoria, dipinta di rosso in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, vergando su di essa “Stato prende i soldi dalle prostitute in mazzette”, “Stato magnaccia”, “Comune mafioso a 100 metri”.
La ragione dei gesti, secondo l’autore, sarebbe stata dettata dal tentativo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni, sulla sua attuale situazione di indigenza. Per tali fatti, il Tiburzi è stato deferito all’A.G. per danneggiamento ed imbrattamento e colpito da foglio di via obbligatorio per anni 3 da Imperia.