Assolto l’ex assessore, oggi consigliere comunale di Diano Marina, Bruno Manitta perché il fatto non sussiste. Assolti anche gli operai Fabio Tallone e Roberto Calcagno. Condannato Riccardo Pizzorno a 7 mesi e 15 giorni di carcere, pena sospesa e non menzione, e al pagamento di 3.870 euro come risarcimento danni per l’assenza ingiustificata dal posto di lavoro. Gli atti saranno anche trasmessi alla Procura Generale della Corte dei Conti per competenza.
È questa la sentenza pronunciata dal collegio di giudici Lungaro, Aschero e Russo, in Tribunale a Imperia, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati il consigliere ed ex assessore comunale di Diano Marina Bruno Manitta e tre operai comunali, Riccardo Pizzorno, Fabio Tallone e Roberto Calcagno.
Tutti e quattro erano accusati di peculato d’uso in concorso, e non più di truffa aggravata, per aver effettuato lavori “extra” a privati, dai quali in alcuni casi avrebbero percepito delle piccole somme di denaro, durante l’orario di lavoro utilizzando i mezzi e i materiali del Comune. Nel dettaglio, avrebbero riparato i guasti alle fogne per conto di privati, compresi spurghi e allacciamenti, in orario di lavoro. Nel mirino del pubblico ministero Bogliolo anche alcuni lavori di bonifica dall’amianto in uno stabile di proprietà di Bruno Manitta che sono costati all’ex assessore l’accusa di falso per un cartello stradale posizionato nei pressi della sua abitazione.
Durante la scorsa udienza, il PM Alessandro Bogliolo aveva chiesto la condanna di Manitta a 2 anni e sei mesi di carcere per il peculato d’uso e per falso, per Riccardo Pizzorno la condanna a 1 anno e sei mesi di carcere e per Fabio Tallone la condanna a 1 anno di carcere sempre per peculato d’uso. Chiesta l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” per il terzo operaio, Roberto Calcagno.
“Sono emozionatissimo – afferma Manitta a seguito della sentenza – Ci credevo perchè non avevo commesso nulla, ho agito in buona fede per il bene della comunità e non per scopi personali.
Ho sempre agito per aiutare tutti e forse ho snagliato, però ho sbagliato in buona fede. Io sono soddisfatto dell’assoluzione perchè non ho commesso nulla. Mi dispiace per i miei colleghi. È andata bene”.