E’ una vicenda singolare quella che vede protagonista Patrizia Pugni, residente a Cervo. Sabato 4 novembre, infatti, la sua lavastoviglie è rimasta danneggiata a seguito dell’ennesimo stop all’erogazione dell’acqua nel golfodianese per via della rottura di una tubatura dell’acquedotto del Roja. Patrizia, nel tentativo di vedersi riconoscere il danno patito, si è trovata a fare i conti con il più classico degli scaricabrarile all’italiana, con un rimpallo di responsabilità tra Amata e Rivieracqua. Delusa e arrabbiata, ha già contattato Striscia La Notizia per denunciare il caso.
“Sabato 4 novembre ho messo in funzione la lavastoviglie – racconta a ImperiaPost – L’acqua c’era perché mi ero appena fatta la doccia. Poco dopo la messa in funzione, però, ho sentito un forte di bruciato provenire dalla lavastoviglie e con stupore ho scoperto che la lavastoviglie era andata in corto circuito in quanto l’erogazione dell’acqua era stata interrotta. Ho chiamato immediatamente Amat e mi ha risposto un operaio che, in quel momento, si stava proprio occupando del guasto all’acquedotto. Mi ha chiesto di richiamare lunedì. Cosa che ho fatto. Da quel momento è iniziato il rimpallo di responsabilità”.
“Dall’Amat – prosegue Patrizia – mi hanno infatti fatto sapere di non avere responsabilità sull’accaduto, in quanto è Rivieracqua la fornitrice di acqua nel golfo dianese. Ho così chiamato gli uffici di Rivieracqua. Un impiegato mi ha chiesto di inviare una mail. Dopo aver atteso invano per due giorni una risposta, ho deciso di richiamare. Mi è stato detto che una mail non andava bene, ma che era necessaria una pec o una raccomandata. Per fortuna mio marito ha una pec regolarmente operativa, così ho inviato il mio reclamo a Rivieracqua tramite pec. Risultato? Nessuna risposta. Ho così nuovamente richiamato e mi è stato detto che Amat aveva comunicato l’interruzione dell’erogazione dell’acqua inviando una nota al Comune e al giornali, sia cartacei che online. Ho fatto presente che un cittadino non può stare 24 ore su 24 davanti al computer. In più molti Comuni al sabato mattina sono chiusi. Non mi sembra una giustificazione valida. E se fossi uscita di casa con la lavastoviglie accesa? Cosa sarebbe successo?”.
“Io ho intenzione di andare fino in fondo a questa vicenda – conclude Patrizia – perché ho sempre pagato l’acqua per avere un servizio efficiente e funzionante. Negli ultimi mesi l’erogazione dell’acqua è stata interrotta molte volte. Mi sento presa in giro. Penso proprio che Amat e Rivieracqua siano assicurate e chiedo che mi venga risarcito il danno. Non è una questione di soldi, ma di principio. Ho già avvisato Striscia la Notizia. Mi hanno annunciato che si occuperanno del mio caso. Ci vuole più rispetto per i cittadini”.