24 Novembre 2024 04:41

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24 Novembre 2024 04:41

FOSSATI SI FINGE SINDACO E RISPONDE A STRESCINO: “NON SONO LE MARCHETTE CHE DEVONO GUIDARE L’AZIONE DI GOVERNO”

Giuseppe Fossati
Giuseppe Fossati

 

Imperia – Il consigliere di Imperia Riparte Giuseppe Fossati ha deciso di “rispondere” in merito all’ultimatum che l’esponente del NCD Paolo Strescino ha fatto al Sindaco Capacci.

Leggo le notizie di stampa sull’ultimatum scritto dell’esponente del Ncd Strescino al Sindaco di Imperia affinchè contesti adeguatamente le posizioni della minoranza in merito alla gestione della Piscina e faccia versare alla Rari Nantes, entro tre giorni, somme dalla stessa richieste.

Appurato come Strescino abbia scritto non quale emissario di un’agenzia di recupero crediti, ma quale esponente del Ncd e Presidente del Consiglio, ribadisco stancamente e per l’ennesima volta che il Presidente del Consiglio rappresenta tutto il Consiglio Comunale, non è un organo politico o di governo, ma è un organo di garanzia.

La misura è colma: o Strescino interpreta il ruolo che deve, o lascia spazio ad altri.

Detto questo, nel merito “dell’ultimatum”, confido che il Sindaco, in un moto di orgoglio, lo rispedisca al mittente con una nota adeguata, che suggerirei essere di questo tenore:

Caro Paolo, sei certamente un ragazzo intelligente, scaltro, molto abile a prendere voti ed a fiutare il vento che, spero, ti porterà lontano; occorre però tu comprenda come per amministrare un città occorre una dote che ti manca: la serietà. Non sono le marchette o le posizioni a favore degli amici che devono guidare l’azione di governo. Scusami, non è mia intenzione offenderti, ma tu il Sindaco lo hai già fatto, con risultati sotto gli occhi di tutti.

Stai sereno, come va di moda dire oggi, impegnati per la tua carriera politica e lasciami provare ad agire in modo diverso. No so se ci riuscirò; è difficile, i problemi sono tanti, non so se sono in grado di risolverli, soprattutto se tirato per la giacchetta da Te e da altri, che, al di là delle sigle e delle bandiere, ragionano nel tuo stesso modo e di cui, francamente, comincio ad avere le scatole piene.

La minoranza, sulla Piscina, ha chiesto solo di verificare come sia stata gestita nei nove anni di contratto, quali siano le manchevolezze manutentive, cosa occorra fare per rimediarvi, a chi competa intervenire.

Non ha chiesto di fare processi né agli attuali amministratori della Rari Nantes, né a quelli precedenti. Ha chiesto che il Comune, cosa che non ha mai fatto adeguatamente prima (scusami, ma nemmeno quando tu eri Sindaco), esiga il rispetto della convenzione che impone alla Rari Nantes di eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto. Manutenzione che, indubbiamente, non è stata fatta in passato. La Poillucci, Grosso, Russo, Casano e Fossati sono dei rompiscatole, diciamolo pure, ma, rimanga fra di noi, penso che quello che dicono e scrivono sia reale. Non posso far finta di nulla.

Gli obblighi li aveva e li ha la Rari Nantes quale associazione, non il nostro comune amico Ramone o chi lo ha preceduto in proprio. A me, come Sindaco, non interessa, né deve interessare quando i lavori non siano stati fatti e chi fosse il legale rappresentante della Rari Nantes al tempo.

A me, come Sindaco, interessa e deve interessare che la Rari Nantes faccia quello che doveva fare e non ha fatto. Sarà poi all’interno di tale associazione che, se riterranno, i soci individueranno i responsabili, rivalendosi eventualmente su di essi.

Respingo, quindi, il tuo “ultimatum”: non solo non osteggerò la posizione della minoranza, ma la farò furbescamente mia e, anche per evitare responsabilità contabili, non darò alla Rari Nantes un euro in più, sino a che non sarà chiaro se non è la Rari Nantes (ribadisco non gli amici Ramone, Corradi o chi per loro o prima di loro), come parrebbe, a dover qualcosa al Comune.

Caro Paolo, ti ho scritto prima che sei certamente un ragazzo intelligente, scaltro, molto abile a prendere voti ed a fiutare il vento che, spero, ti porterà lontano, ma occorre tu comprenda come anch’io non sono uno stupido, sono piuttosto scaltro, qualche voto l’ho preso, ma, a differenza di te, sono una persona seria. Almeno ci provo.

Se ti va, è così. Se non ti va o il tuo fiuto ti dice che il vento sta di nuovo cambiando, fai quello che credi. ”

Non so se Capacci scriverà questa lettera a Strescino. Non credo. Ma mi fa piacere pensare che, probabilmente, gli piacerebbe scriverla. Se fossi Sindaco, la scriverei“.

C.S.

 

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