“La mareggiata che ha colpito la costa e tra la notte del 11 e 12 dicembre ha notevolmente danneggiato gli arenili e le infrastrutture degli stabilimenti balneari a ridosso del mare provocando danni al patrimonio pubblico demaniale, in particolare sulle scogliere, pregiudicando l’intero sistema turistico costiero della nostra Regione che si sarebbe invece dovuto apprestare ad accogliere i turisti e gli avventori viste le imminenti festività” – scrive in una nota stampa il “comitato balneari Liguria” di CNA.
“Per questo motivo CNA Balneatori chiede alla Regione di deliberare interventi urgenti e d’emergenza in considerazione dei danni e dei disagi che si sono registrati – oltre che alle strutture ed infrastrutture balneari – anche agli arenili, in larga parte inghiotti dalla furia della corrente marina, arenili che da sempre sono oggetto di una considerevole e onerosa opera di ripascimento a carico dei concessionari” spiega Alessandro Riccomini, portavoce regionale CNA Balneatori Liguria.
“Alla Regione – prosegue CNA – chiediamo anche l’emissione dell’atto autorizzativo, così come previsto dalla delibera della giunta regionale delle Liguria numero 1058 del 5 ottobre 2015, inerente le linee guida per la combustione del materiale ligneo depositato sulle spiagge: i titolari di stabilimenti balneari possono provvedere allo smaltimento materiale ligneo e depositato sull’arenile senza attendere un’ordinanza della Protezione civile nazionale per procedere, ovviamente separando le parti legnose e vegetali da eventuali altri materiali come plastica, carta o gomma. La Giunta Regionale aveva approvato due anni fa queste nuove Linee Guida che facilitavano le operazioni di ripristino delle spiagge a seguito di eventi calamitosi come quelli della notte scorsa.
L’accoglienza balneare è una delle principali risorse dell’offerta turistica della Regione, è importante sostenere gli operatori attraverso politiche sistemiche a difesa della costa e per il ripascimento degli arenili: è importante che la Giunta Regionale abbia stabilito di dedicare l’intera quota regionale di canone demaniale versato dai concessionari a tal fine, per quei comuni che abbiano presentato il piano degli arenili e progetti per investimenti di questa natura. Altrettanto – conclude CNA – lo è che i Comuni costieri si dotino di PUD ed elaborino e presentino progetti per l’impiego di quelle risorse”.
C.S.