“Le giravolte di Capacci sono oramai note, così è ormai evidente a tutti che l’Uomo, pur di mantenere saldamente la poltrona di Sindaco, è disposto a dire tutto ed il contrario di tutto. Tuttavia quelle di ieri sono giravolte talmente clamorose da risultare quasi comiche – Così il consigliere di Imperia Riparte, Giuseppe Fossati, in merito alla formazione del nuovo cda di Amat, da parte del sindaco Carlo Capacci.
“Sono giorni che Capacci, riferendosi a Rivieracqua, tuona che è ora di finirla di nominare nelle società pubbliche politici trombati ed è ora che si nominino solo “manager”. Sono giorni che Capacci afferma di aver condiviso le scelte ed iniziative contro Rivieracqua assunte dal CdA di Amat, decaduto per le dimissioni di Mannoni.
Sono cose note. Nonostante ciò, ieri Capacci fa una prima giravolta clamorosa e smentisce sé stesso: nomina nel CdA di Amat, in quota maggioranza, due politici, non eletti alle corse elezioni (Pirero e Puccioni), ovviamente privi di qualsivoglia competenza manageriale nella gestione del settore idrico, così come peraltro ne è privo anche il membro nominato da Capacci su indicazione di F.I. (che però, occorre dirlo, non ha fatto demagogici proclami conto le nomine “politiche” ed a favore delle nomine “manageriali”).
Il Nostro, però, non si accontenta e fa un’altra giravolta ancora più clamorosa: chiede anche ai nuovi membri del C.d.A. sua espressione, ossia agli stessi che hanno chiesto il fallimento di Rivieracqua ed il commissariamento della ATO, di prestare la “massima collaborazione” per far passare il servizio a Rivieracqua (ne hanno appena chiesto il fallimento? Fino a ieri diceva sostanzialmente che era un carrozzone? Dettagli irrilevanti, cosa volete che sia) e di revocare la richiesta di commissariamento.
Come dire: ragazzi abbiamo scherzato. La ricreazione è finita. Qui nessuno vuole perdere la poltrona, quindi, contrordine compagni: va tutto bene, Rivieracqua è un gioiellino e non vediamo l’ora di esserne parte. Non c’è che dire: siamo veramente alle comiche finali”.