Clima siberiano a Imperia e non parliamo di quello meteorologico ma piuttosto quello politico, in particolare nella compagine di Forza Italia. La visita del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha messo i punti sulle i già nel pomeriggio a Pieve di Teco: nessuna auto-candidatura, neppure quella dell’ex Ministro Claudio Scajola che in piazza De Amicis, questa sera, non si è presentato. Per Toti, sarà la coalizione a livello regionale, la stessa che ha vinto negli altri 3 capoluoghi di Provincia liguri (il modello Toti, composta da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e liste civiche) a decidere, dopo un confronto, chi sarà il candidato del centrodestra alle prossime elezioni amministrative di primavera.
Molti gli esponenti del mondo politico e imprenditoriale imperiese presenti all’incontro al quale hanno preso parte anche il vice presidente della Regione Sonia Viale, l’assessore all’urbanistica Marco Scajola, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza, il presidente di Confindustria Imperia Alberto Alberti, l’amministratore unico di A.R.T.E. Imperia Antonio Parolini, consiglieri comunali e simpatizzanti. Presente anche l’ex assessore Luca Lanteri, oggi vicino ai “Conservatori e Riformisti” di Raffaele Fitto.
“Abbiamo incontrato i sindaci del territorio- spiega Toti -, abbiamo fatto il punto sugli aiuti e le somme urgenze dell’anno scorso oltre a tutto quello che è stato fatto in questo anno per cercare di ripristinare il più possibile tutto quanto è stato danneggiato dall’alluvione dell’anno scorso e per mettere in cantiere una serie di progetti per portare in sicurezza il territorio. La Liguria è un territorio fragile, lo sappiamo, un territorio trascurato da troppi anni, stiamo facendo il possibile anno dopo anno per cercare di dare una mano ai sindaci per rimetterlo in sicurezza”.
Nel capoluogo non ha voluto ribadire il concetto delle candidature preferendo eludere la domanda rispondendo:“Ci vediamo presto”.
“Una bellissima serata, – ha commentato l’assessore regionale Marco Scajola – tantissimi amici, tantissima gente questa sera per scambiarci gli auguri di Natale, ma fare anche il punto della situazione politica amministrativa. Questa sera si respirava il calore e la vicinanza delle persone che credono nel nostro lavoro e ci sostengono con entusiasmo e affetto. Come Regione Liguria vogliamo essere vicini alle persone, una politica nuova, dove il rapporto con il cittadino è al centro del nostro operare. In questi due anni abbiamo fatto molte riforme, in tanti settori, nel mio campo siamo intervenuti drasticamente per semplificare le norme urbanistiche, dare così respiro alle piccole e medie imprese e permettere ai comuni e ai cittadini di avere norme chiare e applicabili in tempi rapidi. In Regione siamo una squadra compatta, determinata, ben guidata da Giovanni Toti, un vero leader capace di aggregare e motivare tutti. Lavoriamo su un percorso volto a rilanciare la nostra bellissima terra, che purtroppo ha vissuto momenti difficili. Dobbiamo aiutare le tante famiglie che non arrivano a fine mese, i giovani che non trovano lavoro e per questo scelgono altre regioni oppure addirittura scelgono altre nazioni. La Liguria deve dare loro invece la possibilità di lavorare e di vivere con più serenità”.
Interviene anche il vice presidente Sonia Viale parlando di autonomia.
“Oggi abbiamo fatto un tour nella provincia di Imperia, partito dall’entroterra imperiese per arrivare fino a Dolceacqua, una meravigliosa Liguria. Il nostro ponente è unico, tra l’altro ci sono state le presentazioni di progetti da parte di tanti sindaci. È stato un momento di ascolto, non sono stati soltanto auguri ma la condivisione di problemi e di soluzione dei problemi tra la Regione e i comuni. I sindaci dei piccoli comuni sono un presidio per il nostro territorio, non devono essere abbandonati, quindi sono momenti preziosi.
L’autonomia segue la via costituzionale, quella che seguono tutte le regioni, si tratta di attivare un tavolo con il Governo da parte della Regione. Un mandato, in questo caso al presidente di regione, ci stiamo lavorando. La via del Referendum è una via che si aggiunge, sicuramente condivisibile e io ovviamente sarei d’accordo con il Referendum perché significa far partecipare i cittadini con l’espressione di un voto. La Costituzione consente una trattativa diretta anche senza il Referendum”.
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