6 Novembre 2024 00:21

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6 Novembre 2024 00:21

IMPERIA. CASO AMAT-RIVIERACQUA. IL PD ALL’ATTACCO DI CAPACCI:”IL SINDACO SI È CONTRADDETTO SULLE NOMINE DI AMAT E…”/ I DETTAGLI

In breve: Peraltro, la posizione ambivalente del primo cittadino rischia di risultare tardiva, poiché notizia di oggi è il rifiuto di Rivieracqua a prendersi in carico il depuratore di Imperia.

PD ACQUA

“La recente notizia – scrivono i consiglieri – è che il Sindaco di Imperia ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione di Amat Spa. Pur nel pieno rispetto di coloro che sono stati scelti viene però da sottolineare che, alla prima occasione utile, il Sindaco si è palesemente contraddetto, omettendo di dare seguito al proposito che le nomine nelle partecipate debbano seguire criteri lontani dalla politica”. Interviene così il gruppo consiliare del Partito Democratico in comune a Imperia in merito alla vicenda Amat- Rivieracqua. 

“Oltre a ciò  – proseguono – viene da chiedersi, visto che è stata rinominata Presidente la Dott.ssa Barbara Pirero, se il primo cittadino le abbia chiesto di incrementare il livello di comunicazione delle decisioni strategiche tra la società partecipata ed il Comune di Imperia, per evitare nuovamente di rimanere all’oscuro delle scelte di gestione che riguardano i cittadini imperiesi, la società partecipata stessa e le casse comunali. 

A parte ciò apprendiamo peraltro con soddisfazione che il Sindaco Capacci ha modificato la sua posizione rispetto alla gestione dell’acqua, convertendosi finalmente all’idea che il servizio debba essere affidato ad una società pubblica. 

Le dichiarazioni di accompagnamento alla nomina del nuovo c.d.a. di Amat Spa sono in linea con quanto da noi sostenuto negli ultimi due anni ed anticipano, quasi ad arte, il contenuto della delibera che il gruppo consigliare PD ha posto in discussione al prossimo consiglio comunale.

Peraltro, la posizione ambivalente del primo cittadino rischia di risultare tardiva, poiché notizia di oggi è il rifiuto di Rivieracqua a prendersi in carico il depuratore di Imperia. 

Questa è soltanto la prima di tutta una serie di criticità che il PD aveva paventato come conseguenza diretta dell’improvvida decisione assunta dall’Amat ed avvallata dal Sindaco, ennesimo tassello di un quadro che va sempre più dipingendosi a tinte fosche, dove il futuro delle società, dei loro dipendenti, dei crediti reciprocamente vantati sono ogni giorno di più sottoposti ad incognite, con conseguente pericolo di dissesto finanziario per le casse comunali. 

L’impianto di depurazione, privo di gestore tecnico a fronte dell’ennesimo scontro giudiziario perso con Veolia, rischia seriamente di danneggiarsi e produrre a sua volta danni ambientali ed la prospettata ordinanza contingibile ed urgente volta ad imporre a Rivieracqua la presa in carico di questo servizio potrebbe essere foriera di ulteriori contenziosi legali a tutto scapito dei nostri concittadini. 

La gestione del ciclo idrico integrato, a differenza di come la interpreta il Sindaco di Imperia, non è una partita a scacchi, dove vince il più scaltro, ma questione seria e complessa che riguarda tutti i comuni ricompresi nell’ambito territoriale provinciale, le società partecipate che svolgevano e dovranno svolgere il servizio, l’interesse e le tasche di tutti i cittadini. 

Il PD di Imperia ha combattuto in prima linea per risolvere i problemi, si è assunto importanti responsabilità politiche attraverso la delega al servizio igiene ambientale, ma le posizioni altalenanti del Sindaco hanno precluso qualsiasi percorso decisionale volto a risolvere gli impellenti e concreti problemi della gestione dell’acqua, costringendoci al ritiro di tutta la delegazione di giunta ed all’abbandono della maggioranza. 

Non ci fermeremo a questa netta tonsura rispetto alla politica del Sindaco sulla gestione del servizio idrico e non ci limiteremo al facile ruolo di Cassandra, ma continueremo a porre in essere tutti gli atti amministrativi a nostra disposizione affinché si realizzi l’effettiva gestione pubblica del servizio, nel rispetto delle decisioni assunte dal Consiglio Comunale, dall’assemblea provinciale dei sindaci, della legge e dalle sentenze di tutti gli organi giudiziari chiamati a pronunciarsi a tal proposito”.

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