Nuova udienza questa mattina del processo che vede sul banco degli imputati una giovane, accusata di calunnia nei confronti del suo ex fidanzato. I fatti risalgono al 2012, quando il giovane era stato querelato dalla ragazza con l’accusa di aver commesso una violenza sessuale nei suoi confronti. A seguito delle indagini svolte dai Carabinieri era emerso, però, che la denuncia non era suffragata da fatti concreti, e la ragazza era finita a processo per calunnia.
Nel corso dell’udienza di questa mattina si è svolto l’esame dell’imputato, nel corso del quale la giovane, profondamente turbata, ha ricostruito i fatti e spiegato perché aveva deciso di sporgere denuncia verso l’ex fidanzato.
LA TESTIMONIANZA
“Avrei dovuto arrivare vergine al matrimonio e quello che era accaduto era una vergogna per tutta la mia famiglia. Dovevo difendere l’onore della mia famiglia. Per risolvere la questione si era pensato a un matrimonio riparatore. Ci furono incontri tra le famiglie, ma alla fine lui rifiutò il fidanzamento. Per questo avevo deciso di denunciarlo per violenza sessuale.
“Innamorata? No, non credo. Per lui provavo affetto. Parlare della mia relazione a casa? No, di queste cose non parliamo. Dopo alcuni appuntamenti c’erano stati degli scambi di baci. Poi abbiamo avuto un rapporto, ma non consenziente. Sono rimasta turbata da quell’episodio. Non mi aspettavo che potesse accadere una cosa simile. Inizialmente mi ero concentrata sullo studio, ma poi ho abbandonato. Ho pensato anche di farla finita. Ne sono uscita solo con l’aiuto di uno psicologo, ma non è stato facile.