15 Novembre 2024 12:16

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15 Novembre 2024 12:16

IL “PAGELLONE” DI FINE MANDATO DI IMPERIAPOST. I VOTI AI CONSIGLIERI COMUNALI. “PARTITO DEMOCRATICO”, “IMPERIA DI TUTTI”, “PER IMPERIA” E…/ SECONDA PARTE

In breve: Dopo la prima parte vi proponiamo la seconda che interesserà parte dei consiglieri comunali.

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Dopo la prima parte vi proponiamo la seconda che interesserà parte dei consiglieri comunali. Oltre a quelli del Partito Democratico sono stati valutati anche quelli di Azione Civica, Imperia di Tutti, Gruppo Misto e Per Imperia.

Il voto, lo ricordiamo, è complessivo e non è appellabile nè dinnanzi al T.A.R. nè dinnanzi alla Corte di Cassazione o Consiglio di Stato (va di moda ultimamente).

Per eventuali querele quest’anno, visti i chiari di Luna, anche quest’anno possiamo contare sul supporto di un pool di avvocati (Carpano, Tahiri e Ritondale) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine mandato e non un caso di Stato tanto da mandare messaggi, chiamate minatore o di insulti com’è successo in passato.

ECCO LA SECONDA PARTE…

IMPERIA DI TUTTI (SOCIALISITI)

– Roberto Saluzzo (Imperia di tutti, Imperia per tutti) voto 5: Eletto nelle fila di “Imperia Cambia” ha cambiato presto casacca per gestire il gruppo consiliare di “Imperia di tutti, Imperia per tutti”. L’alleanza con i socialisti del presidente della Provincia Natta gli ha permesso nel tempo di ottenere vantaggi personali (la compagna è stata nominata nel cda di Riviera Trasporti) e professionali (incarichi nei comuni della Val Arroscia). In consiglio comunale non ha particolarmente brillato e le sue proposte non hanno lasciato il segno. Fedele fino all’ultimo al sindaco Capacci probabilmente con la speranza di ricollocarsi al prossimo turno. Socialista. 

– Riccardo Ghigliazza detto Gus (Imperia di tutti) voto 5: Quando si tratta di look entra nella top 10 imperiese, ma il ruolo di consigliere comunale è un’altra cosa. “Diamo a Cesare quel che è di Pier Paolo Ramoino” e riconosciamo che Ghigliazza non è fatto per la politica. Ci ha provato ma non tutti sappiamo disegnare o cambiare una gomma della macchina, Riccardo si è lanciato nel mondo della musica e delle pubbliche relazioni e gli facciamo i nostri migliori auguri, ma ci auguriamo anche che questa parentesi in consiglio, per il suo bene e per coloro che lo hanno votato, non si ripeta. Estroso.

PER IMPERIA.

– Susanna Palma (Per Imperia) voto 5.5 : Al suo attivo ha ben due gravidanze (Rocco e Carla)  nel corso del suo mandato e per questo meriterebbe la sufficienza, ma la guerra alla depressione demografica non basta per essere considerato un buon consigliere comunale. Interessata ai problemi del Parasio, fino a quando ci ha abitato, si è un po’ defilata negli ultimi tempi ancor prima di fare coppia (politicamente parlando) con Savioli. Non ricordiamo particolari interventi di rilievo e neppure proposte/progetti per il bene cittadino. Rimandata.

– Alessandro Savioli ( Per Imperia, ex Gruppo Misto, ex Imperia Cambia) voto 6.5: Uomo timorato di Dio, boss degli arbitri imperiesi, Savioli ha tenuto botta malgrado gli scossoni che ha subito il suo ex gruppo. Riconosciamo una certa coerenza e prese di posizione anche in controtendenza. Vicino all’ex vice sindaco Luca Lanteri, Alessandro ci ha preso gusto e potrebbe ripresentarsi al prossimo turno. In politica persone come lui sono perle rare e malgrado non abbia il carisma di un leader potrebbe di certo dare il suo contributo. Pio.

GRUPPO MISTO

– Diego Parodi (Presidente del consiglio – Gruppo Misto ex Azione Civica) voto 4: Per lui potremmo scrivere un capitolo a parte ma vogliamo ricordare solo alcune sue mitiche gesta. Partiamo con gli sconti offerti ai dipendenti comunali, promossi con depliant a palazzo, per le polizze assicurative stipulate con la sua agenzia. Non possiamo dimenticare l’offerta di offrire il pranzo ad un turista che si era lamentato di una multa per divieto di sosta, così come non possiamo dimenticare le accuse mosse ai consiglieri di Imperia Bene Comune sull’atto di vandalismo contro lo striscione in favore dei Marò. Memorabile anche il goffo tentativo di espellere, questa volta a ragione, alcuni consiglieri assenteisti poi finito a tarallucci e vino, così come la diatriba sul cambio di nome del gruppo del consigliere Casano. Nota di merito: i buoni rapporti con i “gemelli” di Newport, di Friedrichshafen e con qualche collega a corto di notizie. Non è riuscito in quasi cinque anni ad ottenere il rispetto dell’aula malgrado le minacce di ammonimenti e di note di biasimo. Inadatto. 

Antonio Russo (Gruppo Misto, ex M5S  ) voto 5.5: Meriterebbe la sufficienza forse, ma in realtà Russo ha deluso certamente il suo elettorato, quello del Movimento 5 Stelle. Genuino, ma allo stesso tempo attento a cogliere le opportunità che si sono presentate nel corso degli anni. Nominato a capo del gruppo di lavoro sull’appalto rifiuti, Russo ha contestato poi appoggiato e poi nuovamente contestato il sindaco Capacci. Ora attende notizie dalla “Casaleggio Associati” per una possibile ricandidatura all’interno del Movimento che lo ha espulso. Ha combattuto senza paura le sue battaglie contro la Tradeco e Teknoservice e contro tutti coloro che non differenziano i rifiuti a dovere. Riciclabile.

– Fulvio Balestra (Gruppo Misto, ex Imperia Cambia) voto 5. “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia….”. Pochi giorni prima della denuncia pubblica nei confronti dei giovani che hanno derubato suo figlio minore aveva votato a favore della mozione contro lo Ius Soli. Chissà che il giovane identificato, un ragazzino di origine tunisina da molti anni in Italia, con una cittadinanza in tasca non si fosse sentito più vicino alla legalità. Uomo fidato del Sindaco Capacci non ha mai fatto mancare il suo appoggio a parte durante il penultimo consiglio comunale che grazie alla sua astensione il sindaco si è visto bocciare la pratica. Amante del ballo, Balestra è un genuino e non è di certo uno stratega anche se buon soldato. Fedele.

AZIONE CIVICA

– Paolo Montesano (Azione Civica) voto 6.5: Il suo ruolo di capogruppo lo ha sempre espletato anche se non è più il Montesano di una volta, con la battuta pronta e la voglia di combattere. Lucido nei suoi interventi, il “Monfi” potrebbe dire addio alla politica e iniziare a lavorare seriamente. A parte le battute, Montesano è in cerca di una casa, quella del centrodestra senza l’amico (o forse ex) Paolo Strescino. Gli anni passano è tempo di uscire dall’ombra del leader di turno e di trasformarsi da bruco in farfalla. Onesto.

Giovanni Lazzarini (Azione Civica) voto 5.5: È stato l’ultimo consigliere a fare il suo esordio in consiglio e oltre a qualche racconto di vita vissuta non ha portato grande valore aggiunto alle discussioni. Buon commerciante ma neofita del mondo amministrativo non è riuscito ad essere incisivo e a portare proposte concrete in consiglio. Manca solo mezzo punto per raggiungere la sufficienza, magari ci sarà tempo durante la prossima legislatura. Semplice.

Cristina Gavi  (Azione Civica) voto 6: Tra uno sci e l’altro trova anche il tempo di scendere al mare per intervenire ai consigli. La Gavi non eccelle, ma fa il suo e anche in modo discreto. Quando Montesano non c’è lei riesce a gestire la situazione intervenendo a dovere dopo aver studiato le pratiche. Maestra.

PARTITO DEMOCRATICO

– Valeria Canetti (PD) voto 5: Confermiamo il voto dell’anno scorso, in buona sostanza (lo diceva sempre l’avvocato di Jonny Stecchino) ha passato cinque anni a fare presenza. Ha preso parola raramente e di proposte a sua firma non ne abbiamo viste. Valeria, però, è impegnata lavorativamente e socialmente con i ragazzi meno fortunati e questo le fa onore. Per quanto riguarda la rappresentatività però è stata deficitaria e il “Feroce Saladino” non fa sconti a nessuno. Inadeguata. 

-Camilla Balestra (PD) voto 5: Anche se l’anno scorso si è meritata la sufficienza da una giovane figlia d’arte ci saremmo aspettati molto di più. Pochi gli interventi e mai nessuno particolarmente tecnico. Nessuna proposta all’attivo e ciò dimostra che Camilla, come altri consiglieri, forse non abbia capito il vero spirito della politica che non è alzare la mano dopo aver guardato Oliviero Olivieri o la Mezzera, ma è quella di proporre, decidere, opporsi nell’interesse esclusivo della cittadinanza che si rappresenta. Scialba. 

– Chiara Corinni (PD) voto 5: “Vorrei ma non riesco”. Così potremmo sintetizzare il mandato della Corinni che da tempo afferma di impegnarsi senza che però nessuno riesca a coglierne i frutti. Pochissimi i suoi interventi e nessuna proposta pubblica. Per lei vale lo stesso discorso delle Balestra. Chissà cosa si era immaginata quando ha deciso di candidarsi a rappresentare gli imperiesi in consiglio comunale. Di certo gli stessi imperiesi oggi sanno che la politica non fa per lei. Inadatta. 

– Cicciò (Lorenzo Lagorio PD) voto 6: Una sufficienza rispettosa dell’età e del percorso politico del buon Cicciò che più che essere risentito con quest’ufficio dovrebbe fare i conti in casa PD. Il “vecchio saggio”, infatti, è stato attaccato duramente da alcuni colleghi per il tentativo di pacificazione con il sindaco Capacci. In aula, quando prende parola, è uno spettacolo e una “cazzarola” o una “bionda” ci scappa quasi sempre.  Si deve ancora riprendere dal crollo delle azioni Carige ma tutto sommato ha ancora qualcosa da dire. Eterno.

– Oliviero Olivieri (PD) voto 5.5: Il buon “Olly”, così lo chiamano i colleghi del PD, non è riuscito a “bucare lo schermo” del consiglio comunale malgrado il livello dei colleghi non sia altissimo, anzi. Sarà ricordato per la proposta, bocciata, sul risciacquo della pipì dei cani. Epico lo scontro con Servalli a microfoni spenti. Un sussulto tardivo e inappropriato che è sembrato un tentativo di prendere qualche punto agli occhi del pubblico. Afferma di non leggere ImperiaPost, dunque non ce ne vorrà almeno quest’anno. Boy Scout. 

– Gianfranca Mezzera (PD) voto 6: Mantiene la barra dritta fino alla nomina di Antonio De Bonis a segretario del suo, perseguitato, partito. È intelligente e si applica, ma quello che le “contestiamo”, con tutto il rispetto ci mancherebbe, è la pochissima autonomia nelle decisioni. Attenta alle esigenze della popolazione, ma in particolar modo a quelle dei suoi clienti che lamentano le peggio cose che sistematicamente lei riporta in consiglio. Difensore del PD, sempre e comunque, Gianfranca ha svolto il suo ruolo in modo egregio. Non si è mai risparmiata e di ciò bisogna dargliene atto. Giusta. 

– Fiorenzo Marino (PD) voto 9: Se non ci fosse, non si potrebbe inventarlo perché è inimitabile. Fiorenzo Marino incarna tutto quello che un consigliere comunale dovrebbe essere e fare. Nel corso degli anni ha messo a disposizione la sua professionalità in favore dei diversamente abili ma anche di tutte le mamme e i papà con passeggino al seguito che lo ringraziano per il progetto P.E.B.A. Testa calda ma libera, ha chiesto più volte al sopito PD di prendere posizione senza grandi risultati. Ricciolo d’oro si merita il nostro voto più alto perché non ha avuto mai paura di sostenere le proprie idee votando più volte in modo difforme dal suo partito mettendo al primo posto i proprio valori e le proprie idee. Stoico. 

– Silvano Anfossi (PD) voto 5.5 : Brav’uomo, ma con la politica centra come i cavoli a merenda. Nel corso degli anni, è subentrato al posto di Montanari, non ha fatto grandi interventi a parte quello sulla “giuggiolina” o temi connessi. La politica guardata al tg di Mentana è ben diversa da quella vissuta e noi crediamo che lui lo abbia capito. Concreto

L’ULTIMA PARTE USCIRÀ ALLE 18.30.

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