È tempo di bilanci per i consiglieri, assessori, sindaco e personale connesso in qualche modo al palazzo civico. Torna come di consueto l’appuntamento più atteso e temuto dell’anno: il “Pagellone” di ImperiaPost.
Il voto è complessivo e non è appellabile nè dinnanzi al T.A.R. nè dinnanzi alla Corte di Cassazione. Per eventuali querele quest’anno, visti i chiari di Luna, abbiamo un pool di avvocati (Carpano, Tahiri e Ritondale) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine anno e non un caso di Stato tanto da mandare messaggi minatori o di insulti com’è successo in passato.
ECCO I VOTI DEGLI ULTIMI CONSIGLIERI.
Giulia Gorlero (ex Gruppo Misto dimissionaria) voto 4: Catapultata dall’ex sindaco Strescino in lista, la Gorlero olimpionica non ha praticamente quasi svolto il suo ruolo di consigliere comunale e non parliamo delle moltissime assenze, sempre giustificate dal presidente del consiglio Parodi, ma del mancato approccio amministrativo/interesse alle tematiche cittadine. Sporadici i suoi interventi a mezzo stampa e ancor meno in consiglio del passato. Giulia, con questa breve esperienza, ha probabilmente capito che la politica non fa per lei. Sportiva.
M5S
Cara Glorio (M5S) voto 3: Dopo il piccolo sforzo per non farsi “cacciare” dal consiglio per le sue innumerevoli assenze, la Glorio ha continuato ad ignorare la politica attiva lasciando il capoluogo di provincia senza la rappresentanza del primo partito/movimento nazionale. Ha iniziato con i migliori intenti ma si sa, in politica ci vuole costanza e lei per varie ragioni non è riuscita a portare a termine il suo mandato popolare. Non ha mai voluto dimettersi, suggerita da Genova, lasciando un vuoto che i 5 Stelle pagheranno alle prossime elezioni di primavera. Incostante.
FORZA ITALIA
Piera Poillucci (FI) voto 6.5: Nel corso del suo mandato ha alternato momenti di scontro aperto a momenti più riflessivi. “Donna Piera”, così la chiama Lagorio, ha comunque trascinato il gruppo di Forza Italia facendo un’opposizione dura e rigorosa. Possiede una lingua più tagliente della spada di Goemon Ishikawa (Lupin) e a volte forza un po’ la mano suscitando le ire del presidente del consiglio e del primo cittadino che ha la querela tascabile. Papabile, anche se donna, per una candidatura a sindaco, Piera affila le armi e annusa un posto di comando nella prossima amministrazione. Tenace.
Ida Acquarone (FI) voto 5: “Tre spaghetti alle vongole al tavolo 7”. Per lei è stato un lustro impegnativo, mandare avanti un’attività non è una cosa semplice al giorno d’oggi. Dipendenti, tasse, la gente esce meno a mangiare fuori e ha paura di spendere. Insomma Ida non ha mancato nel suo dovere di medico/ristoratrice, ma per quanto riguarda il consiglio comunale è un altro paio di maniche. Pochi gli interventi e spesso ha dovuto assentarsi per tornare al ristorante. Ha perso un po’ del suo proverbiale smalto e si contano sulle dita di una mano gli scontri all’ultimo respiro con Cicciò e Servalli. Sottotono.
Luca Falciola (FI) voto 5: I migliori lasciano al momento giusto, in cima alla montagna e non occupano un posto pur vivendo nella pianura padana. Da tempo trasferitosi a Milano, Falciola non si è dimesso dalla carica di consigliere facendo mancare il supporto al gruppo che stava andando all’arrembaggio dell’amministrazione Capacci. Probabilmente ha solo obbedito ad un ordine di partito ma ciò non toglie che i suoi elettori potrebbero non aver gradito. Assente.
Erminio Annoni (FI) voto 5.5. Non sappiamo se il suo poco entusiasmo amministrativo sarebbe stato uguale anche se fosse stato eletto Sindaco. Ciò nonostante Erminio ha passato un ultimo anno sottotono e non ha quasi mai preso parola lasciando le quisquilie ai colleghi più politici. Premiamo la sua costanza, ma non basta per ottenere la sufficienza nel pagellone. Le sedute del consiglio non sono di certo stimolanti come un interrogatorio in aula o una discussione prima del verdetto, ma è questo l’impegno assunto. Annoiato.
Gianfranco Gaggero (FI) voto 6.5: È tempo di riconoscimenti per l“Ispettore Gaggero”, come lo chiamiamo per il suo mitico mantello grigio multiaccessoriato, visto l’impegno profuso nel corso degli anni. Nei corridoi della sede di via Matteotti e negli uffici di via Cascione si fa il suo nome come possibile candidato alla carica di Sindaco. Interviene sulle questioni tecniche legate ai lavori pubblici e voto compatto con il gruppo. Uomo di partito, aspetta solo la “chiamata alle armi” per combattere la battaglia che potrebbe portarlo a capo della prossima giunta municipale. Costante.
Antonello Ranise (FI) voto 7: “Penna bianca” ma anche nera e blu. I suoi interventi pungono, ma restano sempre equilibrati e aperti al dialogo. Antonello Ranise potrebbe entrare presto in partita per una possibile candidatura a sindaco. L’esperienza c’è, così come il rispetto dei colleghi di partito e anche degli avversari politici. Amico di Claudio ma anche di Marco (Scajola) dovrà presto prendere una posizione che potrebbe premiarlo come allontanarlo dalla politica. Medico.
IMPERIA BENE COMUNE
Gianfranco Grosso (Imperia bene Comune) voto 8: È lui l’opposizione in consiglio comunale. Attento e preparato su tutte le pratiche. Nel corso degli anni ha vinto alcune delle sue battaglie come quella sul porto e sull’acqua pubblica. Spina nel fianco dell’amministrazione Capacci ha mantenuto gli impegni con i suoi elettori portando avanti un’opposizione costruttiva. Nel corso del suo mandato si è fatto le ossa ed è pronto alla ricandidatura a sindaco. Memorabili i suoi pugni sul tavolo così come i battibecchi con il presidente del consiglio Parodi che alla vista della vena sul collo di Grosso non può far altro che lasciarlo sfogare. Leone.
Mauro Servalli (Imperia Bene Comune) voto 8.5: “Compagno” Mauro è maturato molto nel corso del suo mandato senza perdere però la passione e la determinazione nell’esprimere le sue idee. I suoi coetanei consiglieri comunali dovrebbero prendere spunto da lui a prescindere dalle opinioni politiche. Deciso, puro, impavido guerriero si è scagliato contro Casano e Fossati sulle mozioni “migranti e Ius Soli”. Promessa.
ENERGIE PER L’ITALIA
Ester d’Agostino (Energie per l’Italia, ex Imperia Cambia) voto 6: Un mandato senza lodi e senza infamia il suo. Si è schierata con la compagine di Re e Riccò mantenendo comunque una sua autonomia. Divenuta mamma da qualche mese le facciamo i nostri auguri, ma crediamo che la sua esperienza amministrativa possa essere dichiarata finita. Precisa.
Natalia Riccò (Energie per l’Italia, ex Imperia Cambia) voto 7.5: Natalia è senza dubbio la rivelazione femminile di questo mandato. Puntuale, precisa e soprattutto preparata. Non le manda a dire e guarda in faccia il “nemico” politico incutendo non poco timore. Alleatasi con Paolo Re per amicizia decennale ha combattuto le sue battaglie e fatto la differenza non poche volte. Probabilmente anche lei lascerà la politica per continuare a dedicarsi a tempo pieno ai suoi ragazzi. Prof.
Paolo Re (Energie per l’Italia, ex Imperia Cambia) voto 6.5: Tra una pista rossa a Limone e una gara di atletica di suo figlio, Paolo Re ha aperto le danze alla diaspora amministrativa che ha portato il sindaco Capacci a perdere il suo gruppo consiliare (Imperia Cambia). Maggioranza, appoggio esterno, opposizione, opposizione temperata (non firmo la mozione di sfiducia), sono questi i passaggi che l’ex assessore al demanio della giunta Sappa ha fatto fino ad oggi. Amico di Donzella (presidente dimissionario di Rivieracqua) ha fondato il gruppo di “Energie per l’Italia” di Stefano Parisi in consiglio comunale auspicandosi di poter trattare una possibile futura alleanza di centrodestra e se andasse male anche di centrosinistra. Politico esperto, Paolo Re sembra più orientato verso Limone Piemonte piuttosto che verso la una campagna elettorale. Indeciso.
IMPERIA RIPARTE
Giuseppe Fossati (Imperia Riparte) voto 5.5: Probabilmente offeso per la pagella dell’anno scorso, Fossati ha deciso per alcuni mesi di non inviarci i suoi comunicati stampa, ma poi si sa tutto passa e il buon Fossati ha bisogno di visibilità vera, non basta il gruppo dell’amico Piero. Nel corso del suo mandato ha cambiato linea politica scegliendo tematiche (immigrazione) che parlano più alla pancia della gente che alla testa. Sempre pronto allo scontro, anche duro, minaccia più volte esposti al Prefetto per presunte irregolarità del presidente del consiglio e dell’amministrazione Capacci. Ambizioso e uomo di esperienza starebbe trattando per una candidatura nel centrodestra, ma gli ostacoli sono molti tra i quali il limitato consenso elettorale. Oppositore.
FRATELLI D’ITALIA
Alessandro Casano (Fratelli d’Italia, l’Italia se desta…) voto 5: Recordman di candidature, siamo alla quarta in quasi 5 anni, Casano è l’unico candidato sindaco ufficiale anche se probabilmente farà a breve un passo indietro quando Toti scenderà in campo e parlerà di cose serie. Nel corso del suo mandato ci ha affascinato con le sue teorie sui migranti, sulla teoria del gender e ovviamente con il suo amore per il Parrasio. Molte le question-time e mozioni presentate, ma non ci ha convinto e la “svolta” annunciata non si è neppure affacciata alla finestra. Rimandato alla prossima elezione.