“Via Cascione ‘Far West’. Sono residente in via Cascione dove mio fratello, invalido totale non deambulante, ha un parcheggio riservato dedicato alla targa dell’auto adattata al suo trasporto – Così Antonio Carli, attore e regista imperiese, in una lettera per denunciare la sosta selvaggia delle auto nei parcheggi riservati ai disabili, in Via Cascione.
“Da sempre la scarsa civiltà dei cittadini ci ha costretto a continue discussioni per poter esercitare il diritto-necessità (di cui faremmo volentieri a meno) di poter posteggiare per scaricare la carrozzella e recarci a casa.
Recentemente il comando di polizia municipale per ragioni legate alla viabilità ha provveduto a spostare il parcheggio riscervato, posizionandolo poco più in basso, in una posizione che in verità sarebbe anche migliore alla precedente, disgraziatamente esso si trova davanti ad una bottega dove quotidianamente i clienti si fermano con l’auto occupando sempre il posto riservato.
Ogni giorno sono costretto ad attendere che spostino le auto, ovvero a chiamare la forza pubblica, che non riesce quasi mai ad intervenire tempestivamente e più volte sono stato aggredito, insultato e minacciato fisicamente da persone che si sentivano disturbate dalla mia richiesta.
Oggi addirittura sono stato pesantemente insultato e minacciato mentre cercavo di posteggiare con mio fratello a bordo (terrorizzato) sotto la pioggia battente, da un energumeno.
Ho ripetutamente fatto presente dell’emergenza alla polizia municipale, chiedendo un maggiore controllo, che servirebbe da deterrente, purtroppo senza nessun riscontro.
Mi rendo conto che la città abbia diverse esigenze e che forse la polizia municipale è impegnata su molti fronti per cui le riesca difficile mantenere un presidio costante, ma ora la situazione è di emergenza, i toni si sono fatti troppo accesi e non è giusto che noi ci dobbiamo sentire minacciati, con un disabile, da persone incivili che in assenza di controllo credono di potere fare quello che vogliono, addirittura spaventando e minacciando un disabile in sedia a rotelle.
Un disabile non è in grado di difendersi ed un luogo dove viene costretto a subire vessazioni e minacce è indegno di essere considerato civile.
Chiedo alle autorità un intervento sollecito, al fine di ripristinare la legalità, in modo da consentire una convivenza civile, ricordando che l’assenza delle istituzioni è la prima complice di malavita ed illegalità; credo nelle istituzioni, non voglio pensare di dovermi fare giustizia da solo.
Atteggiamenti che ad oggi sono di vero e proprio bullismo, a breve potrebbero diventare criminali, dove la legge del più forte schiaccerà il diritto del più debole”.